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Il quarto appuntamento del Corso di Formazione si è soffermato sulla ricchezza della Chiesa dell’Arcidiocesi con un’attenzione, in particolare, al confronto tra le ritualità e le modalità celebrative

religiose

Lo scorso 20 aprile 2024, presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, il dott. Raymond Bahati ha iniziato il suo incontro presentando il modello per la Chiesa Dalle Genti e ha subito ricordato l’importanza di essere comunità.

“Il primo, e forse più grande, contributo che i cristiani stranieri possono portare alla Chiesa di oggi e che ci ospita, è quello di ricordarle che essa non è una raccolta di numeri o di istituzioni, ma è fatta di persone. Riconoscere che l’altro è anzitutto una persona, significa valorizzare ciò che mi unisce a lui.”

Un proverbio della R.D. Congo, paese natale di Bahati., dice che “più mani suonano più forte il tamburo”. La sapienza del proverbio ci invita a lasciarci arricchire dalle diversità. È giustamente il desiderio di “arricchire” ad animare le suore presenti al corso di formazione. Come ha ricordato Bahati., tutti sentiamo il desiderio di amplificare l’armonia tra le diverse note presenti in questa Chiesa in modo da poter arricchire la nostra Liturgia Ambrosiana. Per fare questo, è necessario che tutti gli attori coinvolti siano disponibili ad accogliere le ricchezze e i bisogni di ciascuno. Ognuno, infatti, è un dono e l’apporto di ciascuno può contribuire a disegnare il vero volto della Chiesa delle Genti.

“L’animazione delle nostre liturgie ha un ruolo chiave”, afferma Bahati. Per comprendere meglio, può aiutarci un altro proverbio: “La fede è come un mattone, più mattoni costruiscono la casa.”

“Talvolta, sembra che gli stranieri vivano la fatica di trovare nella nostra Chiesa Cattolica lo spazio e il modo per celebrare la fede come desidererebbero, cioè apportando la ricchezza delle loro culture. Non è raro che alcuni scelgano di allontanarsi della Chiesa Cattolica per cercare altrove gli spazi dove esprimersi con maggiore libertà. Da un lato, la Chiesa rischia di svuotarsi e, dall’altro, le comunità di chiudersi in se stesse. Si potrebbe invece creare un clima dove ognuno può portare il suo mattone per costruire insieme la Chiesa”, ha precisato Bahati.

Nell’insieme, uno degli ostacoli perché questo avvenga è la resistenza al cambiamento. Il dott. Raymond è convinto che “finché non facciamo l’esperienza della “missione” intesa come uscita da noi stessi e rivoluzione interiore, è difficile lasciar soffiare il Vento del cambiamento. Per muoversi liberamente, questo Vento deve trovare dei cuori aperti, solo allora può spingerci oltre e arricchirci. Ciascuno deve cambiare qualcosa di sé per permettere che qualcosa entri in noi”.
Per questo, Bahati crede sia necessario prestare molta attenzione alle tappe formative sia nella scuola primaria che nei seminari. Inoltre, è importante che i nostri Pastori favoriscano l’inclusione nelle nostre comunità, cioè che valorizzino le differenze e liberino dai fraintendimenti. Fondamentale, soprattutto nell’ambito della Vita Consacrata, è il saper riconoscere i talenti di ognuna per valorizzarli.
Molto lavoro è stato già fatto a livello di Consulta, ma bisogna continuare a navigare su questa rotta, lasciandoci portare dallo Spirito, per una vera apertura ad gentes.

Il Bahati vede aprirsi un orizzonte di speranza. “Lo Spirito di Dio ci scuote e arricchisce la Vita Consacrata, anche se spesso si parla di crisi in questo ambito. Il Seminatore dona generosamente, sperando che il seme possa crescere e sbocciare.”

L’ascolto dei desideri delle sorelle internazionali, anche nell’ambito dell’animazione liturgica, è sorgente di cambiamento e arricchimento. Per questo, è necessario alzare e allungare lo sguardo, non fermarsi alla foce, ma arrivare alla sorgente.

“La donna è il cuore della casa”, come recita un altro proverbio della R. D. Congo che ricorda come le donne sanno custodire e promuovere la vita fin dal concepimento. In questo senso, Bahati crede che la Vita Consacrata con l’apporto del suo volto femminile, possa essere veicolo perché il Vento dello Spirito soffi e generi vita.

“Il futuro della Chiesa sta nella Vita Consacrata, più la si ascolta e nutre e più la Chiesa cresce e sta bene”; ha concluso Bahati con uno sguardo colmo di gratitudine e speranza.

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