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Lo scorso 5 febbraio 2024, l’Arcivescovo Mario ha convocato in Duomo le consacrate e i consacrati…

di mons. Walter Magni
Vicario Episcopale per la Vita Consacrata

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Celebrazione del 5 febbraio 2024 (Ag. Fotogramma)

L’Assemblea Generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 2023, durante i lavori della prima sessione, ha riconosciuto nella vita consacrata un’autentica manifestazione della dimensione carismatica della Chiesa, con la ricchezza e la varietà delle sue forme.

Questo anno, la Giornata mondiale della Vita Consacrata diventa preludio della celebrazione del Giubileo del 2025. Con il motto “Pellegrini di speranza”, il prossimo Giubileo intende segnalare infatti gli impegni che attendono anche coloro che hanno abbracciato la vita consacrata, in considerazione del momento storico presente, travagliato da una parte dalle guerre, dall’odio fra popoli fratelli e invocante dall’altra pace e dialogo tra tutti i popoli della terra.

A celebrare questa giornata sono consacrati che rappresentano diverse età della vita. Se c’è qualche apprensione, constatando nell’area occidentale della Chiesa la perdurante carenza di vocazioni in diversi istituti di Vita consacrata, resto stupito davanti al numero crescente di giovani sorelle e fratelli che provengono da altre aree del mondo. Molti di loro sono con noi questa sera, con la freschezza gioiosa dei loro carismi e delle loro vivaci e colorate tradizioni.
Mentre anni fa, il nostro Arcivescovo Mario avviava per la nostra Diocesi il Sinodo Minore “Chiesa dalle genti”, oggi è possibile contare concretamente su centinaia di sorelle e fratelli internazionali che, in forza della loro consacrazione, la possono sostenere in modo qualificato nel cammino di apertura e di ascolto proprio di questo Sinodo speciale che, dalla città di Milano si allarga sempre più per tutto il territorio della Diocesi.

È bello ricordare la presenza di tante sorelle claustrali. Le loro comunità sono sempre molto informate dei dinamismi pastorali della nostra Diocesi e l’accompagnano con affetto e tanta preghiera nel suo servizio pastorale.
In questo senso, non possiamo dimenticare anche le centinaia di sorelle e fratelli consacrati presenti nelle molte case di riposo dei rispettivi Istituti. Di fatto questi fratelli e queste sorelle stanno pregando per tutti noi anche in questo momento, come fosse degli angeli custodi invisibili e instancabili presso il cuore di Dio.

La Vita consacrata, specialmente quella femminile, è molto attenta agli appelli richiesti dalle diverse tappe del cammino sinodale della Chiesa Italiana e credo sia sempre più urgente avviare un confronto più serrato tra i dinamismi pastorali propri della nostra Diocesi e quelli di una vita consacrata seriamente in ricerca di nuove forme di espressione carismatica.

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