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Il richiamo di mons. Delpini nell’omelia: «mantenere il dono dell’umiltà, evitando la tentazione della presunzione che non sa più imparare, che pretende di giudicare»

Milano, 23 novembre 2022 – Si è da poco conclusa, nella Basilica di Sant’Ambrogio, la Messa per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, presieduta dall’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, concelebrata da mons. Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo, che ha rivolto un breve saluto iniziale, e dall’abate della Basilica, mons. Carlo Faccendini.

Dopo la Messa, alle ore 11.30 in Aula Magna, l’Arcivescovo, in qualità di presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ente fondatore della Cattolica, porterà il suo saluto alla cerimonia di inaugurazione. Interverranno anche il ministro dell’Università e della Ricerca Annamaria Bernini, il rettore dell’Ateneo Franco Anelli e il sindaco di Milano Giuseppe Sala. In questa occasione sarà conferita la laurea honoris causa in Scienze dell’antichità al Cardinale Gianfranco Ravasi, ambrosiano di nascita, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura e presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.

Nell’omelia in Sant’Ambrogio, ispirata alle letture del giorno di questa seconda settimana di Avvento, mons. Delpini ha posto particolare attenzione sul «peccato irrimediabile» della presunzione, quello che nel Vangelo mostrano i Farisei, «in un certo senso gli intellettuali del tempo», scontrandosi con Gesù: «È l’orgoglio che giudica, l’orgoglio che condanna (…) chi non conosce la legge, chi non pratica l’osservanza rigorosa dei precetti». Con riferimento alle altre letture del giorno, l’Arcivescovo ha poi posto l’accento sui limiti della scienza («La vita è più grande, non è solo calcolo, è mistero avvolto nel mistero di Dio») e della politica («il profeta contesta la politica confusa, la politica dei compromessi, delle scelte miopi, delle reazioni emotive»).

«È evidente che i rimproveri che la Parola del Signore rivolge non si riferiscono agli intellettuali, ai tecnici o ai politici di oggi – ha tenuto a sottolineare l’Arcivescovo -, tuttavia ne possiamo trarre parole di augurio anche per il nostro tempo e per il mondo accademico dell’Università Cattolica che apre l’anno potendo invocare l’intercessione della Beata Armida Barelli», fondatrice dell’Università, proclamata beata lo scorso 30 aprile.

Rivolgendosi in particolare al corpo docente, mons. Delpini ha richiamato l’impegno a mantenere «il dono dell’umiltà, dell’atteggiamento del discepolo che si lascia istruire, evitando la tentazione della presunzione che non sa più imparare, che pretende di giudicare, che difende la propria posizione come una ideologia indiscutibile. Che tutti si lascino istruire da Dio, dall’incontro con gli altri accademici, dalle provocazioni degli studenti». Un invito anche riconoscere «la relatività di ogni scienza, per stupirsi sempre della vita, per riconoscere sempre l’insondabile mistero di ogni persona, per aprirsi alla contemplazione della gloria di Dio».

L’Arcivescovo ha concluso con l’augurio a «tutti gli uomini e le donne in cammino nella storia, in particolare coloro che hanno responsabilità nella istituzioni», affinché «accolgano la promessa di Dio per vivere nella grande speranza».

Testo integrale dell’omelia.

 

Stefano Femminis
Responsabile Ufficio Comunicazioni sociali
Arcidiocesi di Milano