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La "Tana del Bianconiglio": un viaggio nel cuore del web

don Luca Fossati
Collaboratore ufficio comunicazioni sociali

Oggi, ci immergiamo in uno dei concetti più intriganti del mondo digitale: la “tana del bianconiglio”, o rabbit hole, come viene spesso chiamata in inglese. Questo termine ha radici letterarie che risalgono al celebre racconto di Lewis Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie. Ma cosa significa esattamente nel contesto del web moderno?

Cos’è la “Tana del Bianconiglio” online?

Nel romanzo, Alice segue un coniglio bianco dentro una tana che la conduce in un mondo surreale e imprevedibile. Nel linguaggio digitale, “entrare nella tana del bianconiglio” descrive un’esperienza simile: iniziamo con la ricerca di un argomento o la visione di un video, per poi ritrovarci in una spirale di contenuti sempre più complessi, insoliti e affascinanti. Si passa da un link all’altro, da un video correlato a un altro, fino a scoprire che il tempo è volato via e siamo finiti su un tema completamente diverso da quello iniziale.

Come funziona il “Rabbit Hole” nel web?

Le piattaforme come YouTube, Reddit o TikTok sono terreno fertile per il fenomeno della “tana del bianconiglio”. I loro algoritmi sono progettati per proporre contenuti correlati che, pur essendo inizialmente affini alle nostre ricerche, ci conducono rapidamente verso argomenti sempre più specifici o bizzarri. Ciò che inizia come una semplice curiosità si trasforma in un’immersione profonda, quasi ipnotica, dove l’impulso di scoprire e cliccare su nuovi contenuti diventa irresistibile.

Curiosità o distrazione?

Seguire un rabbit hole digitale non è necessariamente un’esperienza negativa. In alcuni casi, questa pratica porta a nuove scoperte, facendoci esplorare temi di nicchia o imparare qualcosa che non avremmo mai cercato attivamente. Tuttavia, c’è un rischio concreto di distrazione: ci si può perdere in contenuti irrilevanti o trovarsi a esplorare argomenti teorici senza un vero scopo.

La sensazione di aver perso la cognizione del tempo è comune. Ci ripetiamo “solo un altro video” o “ancora una pagina”, e alla fine scopriamo di aver trascorso ore vagando tra i meandri del web. È un’esperienza che assomiglia a un labirinto di informazioni da cui può essere difficile uscire.

Perché il “Rabbit Hole” è rilevante oggi?

L’espressione è diventata particolarmente attuale nell’era dei social media perché le piattaforme digitali sono progettate per catturare la nostra attenzione. Gli algoritmi mostrano continuamente contenuti che potrebbero piacerci, stimolandoci a restare connessi e a proseguire il nostro viaggio virtuale. Sebbene l’esperienza di continua scoperta sia affascinante, è fondamentale imparare a riconoscere quando siamo entrati troppo in profondità in un rabbit hole, per evitare di perderci eccessivamente nel mondo digitale.

Come evitare di cadere troppo in profondità?

Se vi capita spesso di trascorrere ore seguendo contenuti senza fine, esistono strategie per gestire meglio il tempo online. Impostare dei limiti di tempo, fare pause consapevoli o rimanere focalizzati sull’obiettivo iniziale della vostra navigazione sono alcuni modi per evitare di essere risucchiati. Ricordatevi di rimanere vigili e consapevoli dell’uso che fate del web, per evitare che il viaggio nella “tana del bianconiglio” diventi troppo prolungato e dispersivo.

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