L’iniziativa è promossa dall’ufficio diocesano per la Pastorale missionaria in collaborazione con la Pastorale giovanile. Vengono proposti due itinerari di riscoperta del vangelo con un confronto diretto con la Bibbia: l’itinerario di Antiochia per giovani dai 17 ai 21 anni e quello di Effatà per chi ha dai 22 ai 30 anni
Il progetto di “Primo annuncio” offre ai giovani la possibilità di conoscere il cuore del messaggio cristiano e di approfondire la conoscenza della Parola che parla alla vita. L’iniziativa è promossa dall’ufficio diocesano per la Pastorale missionaria in collaborazione con la Pastorale giovanile. Vengono proposti due itinerari di riscoperta del vangelo con un confronto diretto con la Bibbia: l’itinerario di Antiochia per giovani dai 17 ai 21 anni e quello di Effatà per chi ha dai 22 ai 30 anni.
L’iniziativa nasce quindi dal desiderio di offrire ai giovani un’occasione forte di incontro con la Buona Notizia del Maestro di Nazaret – che è Gesù stesso – e con l’esperienza dei discepoli, per aiutarli a mettersi in moto e imparare a prendersi cura del loro cammino personale, facendoli sentire amati e accolti per quello che sono e per stimolarli a compiere delle scelte.
La domanda che sta sullo sfondo è: il Vangelo è veramente una Buona Notizia “per me”, dice qualcosa “anche per me”. Un ulteriore passo potrebbe poi essere anche quello di aiutare gli stessi giovani ad essere protagonisti diretti di evangelizzazione presso i propri coetanei, grazie ad un apposito itinerario di formazione che si può inserire in questo progetto.
La proposta è rivolta a gruppi, parrocchie, decanati e responsabilidi oratorio che intendono proporre un itinerario ai loro giovani. Un’équipe di riferimento accompagna ogni percorso. Gli itinerari sono pensati in modo differenziato facendo riferimento a due diverse fasce di età e pensato ad hoc per i partecipanti.
La passione educativa nell’accompagnare i giovani che incontriamo nel nostro territorio (parrocchia, oratorio, scuola, associazioni, movimenti, luoghi di ritrovo, centri di aggregazione, momenti informali di incontro, occasioni pastorali particolari, ecc.) fa emergere con forza l’esigenza di costruire itinerari di evangelizzazione che possano dar vita ad un reale salto di qualità circa la radice evangelica della nostra fede.
Si tratta di prendere coscienza e sperimentare che cosa significhi passare dall’indifferenza, dal vuoto e pure da una fede vissuta come costume e consuetudine ad una fede che scaturisce dall’accoglienza di un dono. In questo senso è molto valorizzato il ruolo della comunità di appartenenza: punto di partenza, di accompagnamento e di ritorno dei singoli giovani.
La pastorale ordinaria continua, infatti, il suo corso. Ciascun itinerario di evangelizzazione non è, né vuole essere, un’alternativa, ma al contrario una forte opportunità per rilanciare la quotidianità della vita della pastorale ordinaria. Gli itinerari proposti, infatti, hanno l’obiettivo di provocare una presa di coscienza di ciò che significa essere inseriti in una chiesa locale e stimolano al voler prendersi cura di sé e del fratello in nome dell’incredibile bellezza della Buona Notizia.
Nei week end vengono vissuti anche alcuni momenti forti: l’adorazione eucaristica, l’adorazione della croce, con il preciso obiettivo di riqualificare alcune “tradizioni” che i giovani di oggi spesso vivono con qualche fatica all’interno della pastorale ordinaria.
I giovani stessi, consapevoli dei doni ricevuti, vengono accompagnati a prendere coscienza di se stessi e della loro dignità rinnovando le loro scelte, radicandosi più consapevolmente nel tessuto comunitario che li ha generati, testimoniando l’incontro con Gesù di Nazareth anche a giovani non inseriti nei soliti “giri”.