§ 1. I fedeli cattolici di rito orientale devono poter celebrare secondo le prescrizioni liturgiche della loro Chiesa sui iuris ed è pertanto utile che, laddove si dia una presenza numericamente significativa, la diocesi chieda dei presbiteri alle Chiese di provenienza di tali migranti, che temporaneamente possano risiedere in diocesi e accompagnare i fedeli. La diocesi identificherà pertanto nel suo territorio (come già avviene) luoghi di culto stabili in cui accogliere i fedeli di diverse Chiese sui iuris, valutando di caso in caso la predisposizione di missioni cum cura animarum (forma giuridica privilegiata per questo tipo di esperienza ecclesiale), secondo le appartenenze alle Chiese sui iuris e in accordo con le autorità competenti.
§ 2. Il decanato – e in modo particolare il suo Consiglio pastorale – si preoccupi di accogliere e valorizzare la presenza delle comunità di cattolici orientali, favorendo incontri e scambi che, mettendo a tema le specificità a livello liturgico, pastorale, spirituale, permettano a tutti i cristiani del territorio di cogliere il carattere sinfonico della Chiesa dalle genti.
§ 3. Qualora i fedeli cattolici orientali non fossero così numerosi da dare vita a una loro propria comunità, vengano accolti nelle parrocchie della diocesi. Questi fedeli hanno il diritto di partecipare attivamente alla liturgia e alla vita della Chiesa ambrosiana. Laddove tuttavia si registrasse la loro presenza negli abituali cammini di iniziazione cristiana, si abbia l’attenzione di rispettare la peculiarità della loro appartenenza a una diversa Chiesa sui iuris: la si presenti agli altri ragazzi e ragazze che compiono il cammino; si colga l’occasione per favorire una catechesi sul carattere cattolico della fede cristiana; si trovino forme appropriate per esprimere la vicinanza a questi ragazzi nel momento delle celebrazioni sacramentali legate al cammino (Confermazione, Comunione eucaristica).
§ 4. Si presti la dovuta attenzione e il dovuto rispetto nell’accogliere la richiesta di sacramenti (in particolare il Battesimo, che nelle Chiese orientali è normalmente celebrato con la Confermazione e la Comunione eucaristica): si favorisca la loro celebrazione da parte di ministri e in comunità che celebrano secondo le prescrizioni liturgiche della loro Chiesa sui iuris. È utile infatti dare il più possibile visibilità a un’appartenenza che non viene mai meno