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Il Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo con la relativa Commissione costituiscono “gli strumenti di cui la Chiesa ambrosiana si avvale per la promozione, il sostegno e il coordinamento di iniziative negli ambiti del dialogo interconfessionale, della relazione con il Popolo Ebraico e dell’incontro con le Religioni” (cost. 318, § 1).
Questi due Organismi operano nell’ambito delle scelte pastorali diocesane indicate dal Capitolo 17 del Sinodo diocesano 47° e in riferimento alle autorevoli indicazioni magisteriali nel campo dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso.

Il Servizio rappresenta il punto di riferimento stabile e continuativo per tutte le iniziative volte a curare la qualità ecumenica della comunione ecclesiale e l’apertura al dialogo della pastorale diocesana. Per attuare i propri compiti di stretta collaborazione e di consiglio al Vescovo (cf. Direttorio per l’applicazione dei principi e delle norme sull’Ecumenismo, n. 41), il Servizio si rapporta al Vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione sociale, che costituisce il punto di riferimento autorevole per tutte le scelte di maggiore rilievo.

Il Servizio è una realtà unica, con un solo Responsabile per il coordinamento dell’azione, la rappresentanza del Servizio presso gli organi direttivi della Curia e la gestione delle risorse, mentre, in ragione della vastità e dell’articolazione delle materie di competenza, possono essere nominati diversi Collaboratori, incaricati di seguire in particolare uno degli ambiti principali in cui si articola la competenza del Servizio, anche con riferimento ad alcune tematiche specifiche: Ecumenismo; rapporti con l’Ebraismo; i rapporti con l’Islam; rapporti con le Religioni Orientali. Al Responsabile del Servizio compete anche garantire che non manchi la debita attenzione verso altri ambiti, (ad es. cost. 314), con particolare riferimento al fenomeno delle nuove forme di religiosità e dei relativi movimenti o sette (cf cost. 315) e a tal fine il Vicario episcopale potrà individuare specifici Incaricati.

In riferimento all’ambito dell’Ecumenismo, il Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo:

  1. cura l’attuazione delle indicazioni del Sinodo 47° (parti I e II del cap. 17, costt. 297-307) in riferimento all’ecumenismo;
  2. “sottopone alla Commissione le questioni di maggiore rilievo in ambito ecumenico e la informa del suo lavoro ordinario; presenta all’Arcivescovo le indicazioni della Commissione e, ottenutane l’approvazione, le porta a compimento” (cost. 318, § 3);
  3. “cura i rapporti […] con tutti i soggetti operatori di ecumenismo” (cost. 318, 3); in tale ambito spetta al Responsabile, d’intesa con il Vicario episcopale competente, mantenere i rapporti con i rappresentanti a livello locale delle Chiese cristiane e Comunità ecclesiali presenti sul territorio della Diocesi, mentre solo su specifica delega dell’Arcivescovo potrà seguire le relazioni ecumeniche a livelli più alti;
  4. “ricerca le opportune collaborazioni con le istituzioni formative e pastorali della Diocesi, allo scopo di ottenere che l’impegno ecumenico qualifichi la pastorale ordinaria nella vita quotidiana delle comunità” (cost. 318, § 3);
  5. offre alle parrocchie, alle comunità religiose, alle aggregazioni ecclesiali e ai centri culturali consulenze “per la promozione di iniziative ecumeniche a livello locale o di base” (cost. 318, § 4) e per la formazione dei fedeli all’ecumenismo;
  6. può avvalersi sul territorio diocesano di Collaboratori zonali, incaricati in accordo con i Vicari episcopali di zona; con essi promuove la formazione e l’attività degli Animatori di pastorale ecumenica a livello locale;
  7. propone iniziative di formazione e di spiritualità ecumenica; in particolare cura le celebrazioni annuali della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e delle ricorrenze più significative nell’ambito delle relazioni ecumeniche;
  8. promuove gruppi di studio e di animazione rispetto a specifici problemi e temi all’interno del proprio ambito di competenza, valorizzando anche l’apporto dei centri di studio presenti in Diocesi;
  9. collabora con l’Ufficio per la Pastorale Missionaria affinché l’attività di missione sia sempre inserita in un contesto di rapporto con le altre Chiese e Comunità ecclesiali;
  10. in collaborazione con la Caritas Ambrosiana e con l’Ufficio per la Pastorale Missionaria favorisce la cooperazione ecumenica nei progetti e negli interventi di solidarietà internazionale;
  11. collabora con l’Ufficio per le Comunicazioni sociali in vista di una maggiore correttezza e qualità dell’informazione, almeno a livello diocesano, su temi riguardanti le Confessioni cristiane;
  12. in collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale dei Migranti si preoccupa che il rapporto con gli stranieri cristiani non cattolici presenti nel territorio diocesano avvenga sempre con particolare attenzione e rispetto per la loro identità;
  13. in collaborazione con i Servizi per la Catechesi e per l’IRC promuove iniziative che preparino ad una “predicazione e catechesi in prospettiva ecumenica” (cost. 304);
  14. in collaborazione con i Servizi per la Famiglia e per la Disciplina dei Sacramenti offre indicazioni per una preparazione ecumenica ai matrimoni misti e per una pastorale a favore delle famiglie interconfessionali;
  15. promuove un coordinamento diocesano per lo sviluppo delle attività formative e pastorali e per iniziative in ambito ecumenico: in esso possono confluire gruppi di studio e di animazione pastorale, associazioni laicali impegnate in campo ecumenico, sul cammino ecumenico delle Chiese in Europa;
  16. partecipa all’elaborazione e attuazione del programma pastorale diocesano e si coordina con analoghi Organismi a livello regionale e a livello nazionale, per comuni iniziative nell’ambito dell’ecumenismo;
  17. tiene “gli opportuni contatti con soggetti a composizione interconfessionale presenti in Diocesi” (cost. 318, § 5) e in particolare cura la partecipazione della Diocesi al Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano.

In riferimento all’ambito dei rapporti con l’Ebraismo, il Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo:

  1. cura l’attuazione delle indicazioni del Sinodo 47° (parte III del cap. 17, costt. 308-309) in riferimento alla relazione con l’Ebraismo;
  2. “sottopone alla Commissione le questioni di maggiore rilievo relativamente ai rapporti con l’Ebraismo e la informa del suo lavoro ordinario; presenta all’Arcivescovo le indicazioni della Commissione e, ottenutane l’approvazione, le porta a compimento” (cost. 318, § 3);
  3. cura i rapporti con quanti a diverso titolo si impegnano nello sviluppo e l’approfondimento del dialogo con l’Ebraismo; in tale ambito spetta al Responsabile, d’intesa con il Vicario competente, mantenere i rapporti con i rappresentanti dell’Ebraismo presenti sul territorio della Diocesi e, solo su specifica delega dell’Arcivescovo, seguire le relazioni a livelli più alti;
  4. offre alle parrocchie, alle comunità religiose, alle aggregazioni ecclesiali e ai centri culturali consulenze per la sensibilizzazione dei fedeli al rapporto con l’Ebraismo;
  5. propone iniziative di formazione e di spiritualità relative al rapporto con l’Ebraismo; in particolare cura la celebrazione annuale della Giornata dell’Ebraismo e delle altre occasioni più significative di dialogo;
  6. favorisce nelle varie articolazioni della Diocesi occasioni di conoscenza, confronto e dialogo con rappresentanti del mondo ebraico;
  7. promuove gruppi di studio e di animazione rispetto a specifici problemi e temi all’interno del proprio ambito di competenza, valorizzando anche l’apporto dei centri di studio presenti in Diocesi;
  8. collabora con l’Ufficio per le Comunicazioni sociali in vista di una maggiore correttezza e qualità dell’informazione, almeno a livello diocesano, su temi riguardanti l’Ebraismo;
  9. in collaborazione con il Servizio per la Catechesi (con riferimento sia alla Sezione Catechesi che alla Sezione Apostolato Biblico), il Servizio per la pastorale Liturgica e il Servizio per l’IRC promuove iniziative che favoriscano un corretto rapporto con l’Ebraismo, con riferimento ai temi della predicazione, della formazione biblica, della catechesi e dell’insegnamento della religione;
  10. in collaborazione con i Servizi per la Famiglia e per la Disciplina dei Sacramenti offre indicazioni per una preparazione ai matrimoni tra cattolici ed ebrei e per una pastorale di tali famiglie;
  11. mantiene i rapporti con quanti a livello regionale o nazionale si occupano delle relazioni con l’Ebraismo.

 

In riferimento all’ambito dei rapporti con l’Islam, il Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo:

  1. cura l’attuazione delle indicazioni del Sinodo 47° (parte VI del cap. 17, cost. 312) in riferimento alla relazione con l’Islam;
  2. “sottopone alla Commissione le questioni di maggiore rilievo relativamente ai rapporti con l’Islam e la informa del suo lavoro ordinario; presenta all’Arcivescovo le indicazioni della Commissione e, ottenutane l’approvazione, le porta a compimento” (cost. 318, § 3);
  3. cura i rapporti con quanti a diverso titolo si impegnano nel dialogo con l’Islam; in tale ambito spetta al Responsabile, d’intesa con il Vicario competente, mantenere i rapporti con i rappresentanti dell’Islam presenti sul territorio della Diocesi e, solo su specifica delega dell’Arcivescovo, seguire le relazioni a livelli più alti;
  4. offre alle parrocchie, alle comunità religiose, alle aggregazioni ecclesiali e ai centri culturali consulenze per la comprensione e l’approfondimento dell’Islam;
  5. prende conoscenza delle presenze dell’Islam nel territorio della Diocesi, ne studia le caratteristiche e tiene i contatti con i suoi rappresentanti, valorizzando le occasioni di incontro che possono presentarsi (anche in riferimento alle celebrazioni religiose previste nel corso dell’anno);
  6. favorisce nelle varie articolazioni della Diocesi occasioni di conoscenza, confronto e dialogo con rappresentanti dell’Islam;
  7. promuove gruppi di studio e di animazione rispetto a specifici problemi e temi all’interno del proprio ambito di competenza, valorizzando anche l’apporto dei centri di studio presenti in Diocesi;
  8. promuove, in rapporto con gli uffici competenti, ogni iniziativa volta a valorizzare la ricerca della pace in cui sia coinvolto il mondo islamico;
  9. collabora con l’Ufficio per le Comunicazioni sociali in vista di una maggiore correttezza e qualità dell’informazione, almeno a livello diocesano, su temi riguardanti l’Islam;
  10. in collaborazione con il Servizio per la Catechesi (Sezione Catechesi e Sezione Apostolato Biblico) e il Servizio per l’IRC promuove iniziative che favoriscano un corretto rapporto con l’Islam, con riferimento ai temi della catechesi e dell’insegnamento della religione;
  11. in collaborazione con la Sezione Catecumenato del Servizio per la Catechesi offre indicazioni per l’accostamento di persone islamiche che desiderano accogliere il Vangelo e diventare cristiane;
  12. in collaborazione con i Servizi per la Famiglia e per la Disciplina dei Sacramenti (e nell’osservanza delle indicazioni date a livello nazionale) offre indicazioni per una preparazione ai matrimoni tra cattolici e islamici e per una pastorale di tali famiglie;
  13. mantiene i rapporti con quanti a livello regionale o nazionale si occupano delle relazioni con l’Islam.

 

In riferimento all’ambito dei rapporti con le Religioni Orientali, il Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo:

  1. cura l’attuazione delle indicazioni del Sinodo 47° (parte VI del cap. 17, cost. 313) in riferimento alla relazione con le Religioni Orientali;
  2. “sottopone alla Commissione le questioni di maggiore rilievo relativamente ai rapporti con le Religioni Orientali e la informa del suo lavoro ordinario; presenta all’Arcivescovo le indicazioni della Commissione e, ottenutane l’approvazione, le porta a compimento” (cost. 318, § 3);
  3. cura i rapporti con quanti a diverso titolo si impegnano nel dialogo con le Religioni Orientali; in tale ambito spetta al Responsabile, d’intesa con il Vicario competente, mantenere i rapporti con i rappresentanti delle Religioni Orientali presenti sul territorio della Diocesi e, solo su specifica delega dell’Arcivescovo, seguire le relazioni a livelli più alti;
  4. offre alle parrocchie, alle comunità religiose, alle aggregazioni ecclesiali e ai centri culturali consulenze per la comprensione e l’approfondimento delle Religioni Orientali;
  5. prende conoscenza delle presenze delle Religioni Orientali nel territorio della Diocesi, ne studia le caratteristiche e tiene i contatti con i rappresentanti di esse, valorizzando le occasioni di incontro che possono presentarsi (anche in riferimento alle celebrazioni religiose previste nel corso dell’anno);
  6. favorisce nelle varie articolazioni della Diocesi occasioni di conoscenza, confronto e dialogo con i rappresentanti delle Religioni Orientali;
  7. promuove gruppi di studio e di animazione rispetto a specifici problemi e temi all’interno del proprio ambito di competenza, valorizzando anche l’apporto dei centri di studio presenti in Diocesi;
  8. collabora con l’Ufficio per le Comunicazioni sociali in vista di una maggiore correttezza e qualità dell’informazione, almeno a livello diocesano, su temi riguardanti le Religioni Orientali;
  9. in collaborazione con il Servizio per la Catechesi (Sezione Catechesi e Sezione Apostolato Biblico) e il Servizio per l’IRC promuove iniziative che favoriscano un corretto rapporto con le Religioni Orientali, con riferimento ai temi della catechesi e dell’insegnamento della religione;
  10. in collaborazione con la Sezione Catecumenato del Servizio per la Catechesi offre indicazioni per l’accostamento di persone professanti una Religione Orientale che desiderano accogliere il Vangelo e diventare cristiane;
  11. in collaborazione con i Servizi per la Famiglia e per la Disciplina dei Sacramenti offre indicazioni per una preparazione ai matrimoni tra cattolici e appartenenti a Religioni Orientali e per una pastorale di tali famiglie;
  12. mantiene i rapporti con quanti a livello regionale o nazionale si occupano delle relazioni con le Religioni Orientali.

 

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