Terenzio Zardini, che ha intonato queste parole della liturgia, ha donato alla Chiesa milanese un gioiello per poter cantare il dono della giovinezza eterna a chi è stato immerso nel lavacro battesimale: si tratta di un canto intenso, nostalgico, ricco una letizia discreta e piena di speranza. Va eseguito con una certa morbidezza e scioltezza.
E’ il proprio della Veglia pasquale (e quindi è bene non sostituirlo) e può anche essere utilizzato per vivere l’aspersione (forma auspicabile dell’Atto penitenziale) in tutto il tempo di Pasqua.
Spartiti
Versione originale
Audio
Pubblicato mercoledì 12 Marzo 2025
Modificato il mercoledì 12 Marzo 2025