Il testo preparato da Pierangelo Sequeri, e musicato da Francesco Meneghello, intercetta i numerosi temi dell’Anno santo. Innanzitutto il motto, “Pellegrini di speranza”, trova la migliore eco biblica in alcune pagine del profeta Isaia (Isaia 9 e Isaia 60). I temi della creazione, della fraternità, della tenerezza di Dio e della speranza nella destinazione risuonano in una lingua che non è “tecnicamente” teologica, benché lo sia nella sostanza e nelle allusioni, così da farla risuonare eloquente alle orecchie del nostro tempo.
Passo dopo passo, il popolo dei credenti nel pellegrinaggio di ogni giorno si appoggia confidente alla fonte della Vita. Il canto che sorga spontaneo durante il cammino (cf. Agostino, Discorsi, 256) è rivolto a Dio. È un canto carico della speranza di essere liberati e sostenuti. È un canto accompagnato dall’augurio che giunga alle orecchie di Colui che lo fa sgorgare.
È Dio che come fiamma sempre viva tiene accesa la speranza e dà energia al passo del popolo che cammina.
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