Un’antica tradizione occitana ci consegna questa perla: una melodia decisa e misteriosa al tempo stesso, divisa in quattro parti, con una ripetizione identica della prima frase e una variazione sulla terza che conduce l’orecchio a un senso di conclusione.
Se dovessimo schematizzare la struttura di ciascuna strofa potremmo così definirla: AABB.
L’intervallo di quinta iniziale apre al grido del nome divino in alcune sue declinazioni (Cristo, Cuore, Croce, Pane, Luce…) ma proponendo anche come destinatari lo Spirito e la Madre donata dal Figlio. Questa varietà testuale ci suggerisce di non intendere il brano come un inno da eseguire dall’inizio alla fine, ma una miniera cui attingere, di volta in volta, il materiale prezioso più adatto (ad esempio come antifona Post evangelium o alla Fractio Panis). Fra le numerose possibilità esecutive che qui trovate pubblicate, aggiungiamo anche l’opportunità di intendere questo brano come canto iniziale della Messa, con la prima strofa utilizzata come ritornello e un’altra, ad hoc per la domenica (ad esempio, quella sulla luce per il Cieco Nato), come strofa.
Spartiti
Versione originale
Versione chitarra
Versione discanto
Versione responsoriale
Audio