Sestante Edizioni
p.152, 10 euro
Un trapianto, un trapianto di cuore in particolare, porta sulla soglia. Anzitutto sulla soglia della resistenza e della funzionalità fisica elementare, del sentire il limite. Ma anche su una nuova soglia conduce il trapianto: dove apprendere a sapere soffrire e a sapere sperare ancora, ad affidarsi in mani d’altri, e confidare nella loro cura e nella loro comprensione. La soglia del tornare a nascere. Questo racconto riporta al cuore di quei passaggi della vita nei quali ci si ritrova e quasi ci si perde, nei quali si rivedono da capo le relazioni, i significati e i valori perché sono stati messi in gioco, messi a prova quasi fino al limite estremo. Semplicemente vi si legge che la vita nasce, che le donne e gli uomini, come con mirabile delicatezza scrive Hannah Arendt, “sono fatti per cominciare non per finire”, per coltivare e seminare, per attendere al nuovo, per sperare quando resta solo la speranza nuda nell’incertezza estrema.
GUERRIERO ALONGI
Nasco nel1948 a Fermo nelle Marche. A 19 anni mi trasferisco a Milano. Lavoro presso diverse società private in ambiti professionali e con responsabilità sempre crescenti. Concludo la mia vita professionale nel 2005 come dirigente di una multinazionale. Ora vivo a Colturano un paesino tra Lodi e Milano. A 33 anni scopro di avere una cardiomiopatia dilatativa che tuttavia non mi impedisce di vivere una vita “normale”. Nel 2004, improvviso e inaspettato il crollo. Scompensi cardiaci, ricoveri, terapie farmacologiche sempre più aggressive fino al trapianto di cuore. In una notte magica tra l’11 e il 12 dicembre 2006, un cuore nuovo comincia a battere nel mio torace accanto al mio e, insieme, forti e gioiosi vivono una nuova vita. E io con loro!