La nuova organizzazione in comunità pastorali, insieme al più consolidato riferimento decanale, possono costituire l’ambito per proporre, accanto agli itinerari già sperimentati, anche un progetto diverso che risponda a esigenze particolari, se rilevate durante i pre-incontri. Si tratta di facilitare persone con ritmi lavorativi particolari o pendolarismi faticosi, e disponibili solo nel fine settimana, oppure già con prole e bisognose di attenzioni specifiche.
Una particolare cura meriteranno quegli itinerari che vedono la partecipare coppie che già hanno compiuto un significativo cammino nella fede insieme ad altre molto più distaccate dalla sensibilità religiosa. In questi casi può essere utile, per esempio, proporre un seguito di alcuni incontri di approfondimento sui significati teologici e spirituali della scelta di sposarsi. Oppure incontri suppletivi a taglio antropologico per chi ne sentisse l’esigenza di verificare la propria intesa sul progetto futuro. È certo possibile immaginare altre proposte, che dipendono dalla concreta situazione presente sul territorio.
«Proprio perché si tratta di uno specifico cammino educativo, anche questa fase della preparazione richiede iniziative differenziate, in grado di accompagnare le diverse coppie di fidanzati nel modo più appropriato alla loro situazione e ai loro bisogni». (DPF, n.54)
«Perché gli itinerari proposti possano essere appropriati alle diverse coppie di fidanzati si provveda a promuovere molteplici e diversificati percorsi catechistici almeno in ambito zonale, vicariale o decanale, o di unità pastorale.[…] Nello stesso tempo e ai medesimi livelli, oltre a proporre un cammino più ampio e articolato alle coppie più sensibili e impegnate, qualora fosse necessario si provveda e si promuova con spirito missionario un cammino personalizzato di “riscoperta della fede” per i fidanzati che ne avessero bisogno» (DPF, n.56)