In occasione della entrata in vigore della normativa relativa all’IMU (gennaio 2012) gli enti ecclesiastici hanno dovuto riconsiderare le scelte compiute negli anni passati in ordine all’accatastamento degli immobili.
![1.65125](https://www.chiesadimilano.it/osservatoriogiuridicolegislativoregionale/files/2017/04/1.65125.jpg)
Infatti la modifica dei requisiti richiesti per godere dell’esenzione IMU (cf. nuovo art. 7, co. 1, lett. i, D.Lgs. 504/1992 e D.M. 200 del 19 novembre 2012) ha ulteriormente sollecitato l’opportunità (se non anche la necessità) di distinguere ed individuare catastalmente le porzioni di fabbricati e di cortili utilizzati esclusivamente per una delle attività della lett. i) rispetto a quelli destinati anche ad attività per le quali non è riconosciuta alcuna esenzione (per es. bar parrocchiale, salone teatrale, sala affittate a terzi).
Negli allegati i comunicati integrali.