Sabato 9 novembre: una giornata trascorsa di dono in dono

Sabato 9 novembre 2024 abbiamo vissuto il nostro ritiro d’Avvento, gentilmente ospitate dalle Suore della Carità di S. Giovanna Antida Thouret presso la Piccola Casa di S. Giuseppe in Milano
Dopo un primo momento di saluto e accoglienza, abbiamo intrapreso un “viaggio” con la Parola nella Parola.
La lettura del Vangelo di Lc 23,36-43 ci ha fatto da guida nel nostro raccoglierci: ne abbiamo ascoltato un commento e una riflessione, per poi approdare alla testimonianza di una sorella neo-consacrata che, proprio a partire dal brano citato e da alcuni risvolti concreti che esso ha assunto nella sua esistenza, ha offerto ottimi spunti di rielaborazione per tutte noi.
Un tempo di silenzio e di preghiera personale ci ha permesso di gustare fino in fondo la relazione con il Signore, con la sua Parola vivente: davvero un grande ristoro dentro la vita a pieno ritmo di tutti i giorni.
Un gesto simbolico ha preceduto il pranzo di condivisione: la consegna a ciascuna di una pergamena con i nomi di tutte le consacrate, segno di affidamento vicendevole nella preghiera quotidiana, perché lampada ai nostri passi sia e rimanga sempre la Sua Parola.
Dopo il pranzo e qualche semplice momento di chiacchiera, è stato esposto il Santissimo per l’Adorazione: particolare momento di riconsegna personale a Colui che la Croce l’ha attraversata per poterci essere vicino. Davanti a Lui, il Signore dell’oggi – l’oggi di Zaccheo, l’oggi del ladrone in paradiso – alla sua presenza di infinita misericordia.
In seguito è stato possibile condividere nella fede qualche pensiero, accendendo al contempo una candela e deponendola ai piedi dell’altare, segno della Parola che ha illuminato e donato nuova luce per i prossimi passi.
La giornata è proseguita ancora, di dono in dono.
La preghiera del Vespro ha custodito e regalato un momento speciale: il Rito di Passaggio di una di noi al secondo biennio della formazione iniziale, con la consegna della sua regola di vita nelle mani del Delegato. Occasione preziosa di far memoria per chi aveva già sperimentato lo stesso passo; emozione unica per la sorella che lo stava vivendo; desiderio e sano timore per coloro che hanno ancora davanti a sé uno o più anni di formazione.
La celebrazione dell’Eucaristia è stato poi il momento conclusivo della giornata: culmine di raccolta della bellezza vissuta e invito ad attendere il Signore che “già e non ancora” si fa così piccolo da vincere la morte per sempre.