Le sorelle dell’ordo viduarum di Milano si sono ritrovate presso la casa “Oasi di preghiera dei Padri Barnabiti” per meditare, guidate da don Gabriele Ferrari. La sera del 22 settembre momento di preghiera con Mons. Mario Delpini
All’inizio del nuovo anno liturgico, come di consueto, noi dell’ordo Viduarum Ambrosianus ci siamo ritrovate dal 22 al 27 settembre ad Eupilio, presso la casa “Oasi di preghiera dei Padri Barnabiti”, per gli esercizi spirituali.
In questo luogo ameno circondato dalle Prealpi lecchesi e avvolte dal silenzio e dalla tranquillità delle colline che dominano il lago di Pusiano, guidate dal nostro assistente don Gabriele Ferrari e incoraggiate dal nostro arcivescovo Sua Ecc. Mons. Mario Delpini che la sera del 22 settembre si è fermato con noi a pregare compieta benedicendo il nostro cammino, ci siamo immerse nella lettura e meditazione del vangelo di San Luca, soffermandoci sui passi che, partendo dall’infanzia di Gesù con la presentazione al tempio, ci hanno condotto alle giornate intense della passione, morte resurrezione di nostro Signore Gesù, fino alla sua ascensione al cielo.
Sostando su questi passi, ci siamo sentite trasportate in Galilea, a quei tempi lontani, resi presenti e vivi dagli scritti del Vangelo, in cui Gesù ha vissuto, camminando, parlando, pregando con lui. Era come rivivere anche visivamente i giorni descritti così bene da san Luca.
Iniziando il cammino la sera della domenica, con Maria e Giuseppe abbiamo accompagnato il neonato Gesù presentandolo al tempio (Lc 2 22-38) e ascoltando le parole del santo vecchio Simeone e della profetessa Anna.
Nelle giornate di lunedì, martedì e mercoledì, lo abbiamo ritrovato a Nazareth, dove abbiamo assistito al rifiuto dei suoi compaesani (Lc,4 14-30) e sulla strada di Emmaus (Lc 24, 13-35) col tardivo riconoscimento in lui del Risorto.
Tornate in Galilea, abbiamo gioito nel vedere i miracoli (Lc cap. dal 5 al 9), riflettuto ascoltando il discorso della pianura (Lc 6,17-49), e le parabole del Buon Samaritano (Lc 10, 25-37) del ricco stolto (Lc 12, 13-21), del tesoro (Lc 12, 32-34) così coinvolgenti; abbiamo poi assistito all’invio dei discepoli nei villaggi ad annunciare il regno di Dio (Lc 9,1-6; 10, 1-24), partendo infine in viaggio con Lui verso Gerusalemme come descritto nei punti Lc 9, 51-56; 12,32-48. Con lui abbiamo pregato il Padre abbandonandoci alla preghiera del “Padre nostro” (Lc 11,1-13) ed alla Sua provvidenza (Lc, 12, 22-32) per soffermarci poi su punti in cui veniva annunciata la sua passione (Lc 9, 22; 9, 44; 18, 31.33).
Preparandoci alla giornata di giovedì, giornata penitenziale dedicata al senso del peccato, al perdono ed alle confessioni, il pomeriggio del mercoledì ci siamo soffermate sulla chiamata di Pietro (Lc 5, 1-11), sul perdono di Gesù: al paralitico (Lc 5, 17-26) ed alla peccatrice (Lc 7, 36-50) e sulla chiamata di Zaccheo (Lc 19, 1-10).
Molte sono state le domande suscitate da queste riflessioni, domande alle quali abbiamo cercato di rispondere, con umiltà e franchezza, negli incontri serali dedicati alla comunicazione nella fede:
Quali sono le mie attese nei confronti del Signore?
Ho capito ed imparato lo stile dell’agire di Gesù? (si avvicina, ci ascolta, dà la chiave di lettura ed alla fine si rivela e scompare dandoci il tempo per capire);
Come prego? E soprattutto sappiamo ancora dedicare del tempo alla preghiera?
Ci lasciamo attrarre da Gesù presente nell’Eucarestia?
In che modo possiamo imitare il Signore che si commuove di fronte alle ferite dell’umanità?
Sappiamo abbandonarci totalmente al Padre, mettendo nelle sue mani i nostri problemi, le nostre difficoltà, le nostre malattie, le incomprensioni, gli incidenti vari?
Rafforzate dalle meditazioni di queste prime tre giornate, abbiamo affrontato la celebrazione penitenziale del giovedì unendoci a Gesù nella preghiera nell’orto degli ulivi, soffrendo con Lui per il tradimento di Giuda, piangendo con Pietro la sera del Giovedì Santo quando, al canto del gallo, incrociò lo sguardo misericordioso di Gesù e, nell’oscurità e nel silenzio di quel tragico pomeriggio, assistendo alla sua morte sotto la croce con Giovanni e la sua SS. madre Maria (Lc, 22-63 – 23,1-56). Poi l’attesa… il silenzio del sabato ed alla fine…
Ultimo giorno di esercizi, ci siamo anche noi stupite alla visione degli angeli e, di fronte al sepolcro vuoto, abbiamo esultato di gioia con le donne all’annuncio della resurrezione, certe di quanto accaduto anche di fronte ai dubbi degli apostoli. Che gioia vederlo poi di nuovo con loro, stare di nuovo con Lui anche se solo per quei pochi giorni subito seguiti dalla sua Ascensione in cielo ma con la certezza rassicurante di poterlo di nuovo incontrare nel Suo regno (Lc, 24, 1-12, 36-53).
In chiusura, con gioia, ci siamo ritrovate con il delegato per la vita consacrata della nostra Diocesi, mons. Walter Magni, per l’ultima celebrazione dell’Eucarestia con il rinnovo dei voti, seguiti dal pranzo comunitario e dalla foto di gruppo.
Ora, ristorate e dissetate da questa bellissima esperienza, siamo tornate alle nostre parrocchie pronte ad affrontare le sfide del prossimo anno.