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Dal 22 al 27 settembre insieme per meditare sulla PAROLA del Signore

di Giuseppina Danese

Sono stati giorni intensi di dialogo con la PAROLA del Signore, “un dialogo che si fa specchio che risana”. Con il vangelo di san Luca siamo entrate nella realtà, sempre nuova, dell’Incarnazione, compimento della promessa  di Dio Padre,  da subito mosso a compassione per le sue creature che si erano perdute.

La compassione del Signore, Buon Samaritano, che cura le ferite e le fascia, ci ha toccato in modo profondo, diventando uno specchio per ciascuna di noi, collocandoci all’interno delle innumerevoli scene in cui la divinità “umile e mite” del Signore Gesù, incontra un’umanità sofferente e bisognosa di aiuto, anche quando si illude di essere sazia e giusta.  A tutti Egli offre la salvezza, se accettano di essere ciechi e aprano gli occhi per vedere.

Gesù si muove a compassione delle folle, “pecore senza pastore”, risponde prontamente al grido di aiuto di chi lo invoca con fede, ma il suo sguardo divino vede lontano, dove nessuno lo conosce e lo chiama, nella terra pagana dei Geraseni dove i porci valgono più degli  uomini, dove i discepoli non scendono neppure dalla barca, là Gesù va per guarire il più reietto degli uomini, l’indemoniato che viveva tra le tombe e che si percuoteva il petto con le pietre. Gesù lo ha visto, va in quel territorio solo per lui, e lo guarisce. Ma i Geraseni, impauriti lo scacciano. Questo è Gesù, il buon Samaritano: l’indemoniato rinato a nuova vita, viene inviato come apostolo nella sua terra, tra i suoi. Così egli fa di ognuno di noi un inviato, un piccolo lievito che fermenta.

Ti puoi specchiare nella Parola del Signore, vederti nella luce della verità del suo amore compassionevole, ed essere risanato.

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