Accanto ai confratelli anziani e malati
La Fondazione Opera Aiuto Fraterno nasce nel 1996. Dopo il Sinodo, e nella prospettiva dell’ampliarsi del numero dei preti anziani, il card. Martini ha ritenuto di ristrutturare quest’ambito di attenzione al presbiterio, incaricando specificamente Mons. Giuseppe Molinari.
«Per noi è importantissimo l’aiuto ai sacerdoti malati. (…) Mi pare utile richiamare che dobbiamo far risplendere la vita di Cristo anche nella carità verso i nostri confratelli malati. Spesso i malati sono soggetti a malinconie, stati di timore in cui vedono tutto oscuro e una visita può cambiare la situazione, ridare serenità e pace. Questa educazione non finisce mai, ciascuno di noi è sempre stimolato a interrogarsi: come vivo, nelle situazioni che mi circondano, la carità, la fraternità, la misericordia che Cristo ha insegnato e alla quale ha educato i suoi discepoli, in particolare verso i malati, verso molte altre forme di povertà?».
(C. M. Martini, L’evangelizzatore in San Luca, pp. 89,90)
Nel 2005 il card. Dionigi Tettamanzi ha stabilito con apposito decreto che, in occasione di ogni Giovedì Santo «in ogni chiesa, anche appartenente ai religiosi, in cui si celebra la liturgia In coena Domini, si faccia tra i fedeli una colletta il cui ricavato verrà interamente destinato alla Fondazione Opera Aiuto Fraterno per l’assistenza e la cura dei sacerdoti anziani e malati».
Ad essi ha rivolto il suo pensiero durante l’omelia della Messa Crismale tenutasi in duomo quello stesso anno: «(…) Voglio rivolgermi a tutti i confratelli che non sono qui fisicamente con noi e, in particolare, a quelli provati nel loro ministero per l’età, la malattia, l’infermità, le diverse situazioni di sofferenza. Il loro “essere” sacerdoti di Cristo continua a risplendere – in certo senso risplende ancora di più – e la loro è una presenza di grazia per la Chiesa e per il mondo anche in queste condizioni di vita. Proprio in queste circostanze, il loro ministero – in specie quello della preghiera e dell’offerta delle prove al Signore – sprigiona una nuova e singolarissima fecondità di grazia. (…) A tutti i confratelli anziani e malati vogliamo, insieme, riconfermare e rinnovare la nostra attenzione, la nostra vicinanza e il nostro affetto sincero e operoso. Carissimi, a voi, che portate il gravoso carico di situazioni dolorose, auguro di sperimentare, consolante e rigenerante, l’onda misteriosa della Comunione dei Santi».
(D. Tettamanzi, Giovedì Santo – Messa Crismale
Omelia, Milano – Duomo, 24 marzo 2005).
Negli anni, l’attenzione della Fondazione al clero anziano o in condizioni di salute precaria è molto cresciuta. Si sono organizzati incontri nei decanati per spiegare le possibilità di cui il clero può usufruire e per sensibilizzare ciascuno verso tutte le potenzialità che ogni singolo sacerdote ha nelle diverse stagioni della vita. La collaborazione tra la Formazione permanente del clero e la Fondazione Opera Aiuto Fraterno fa da sfondo costante alle varie attività e iniziative attraverso cui prendersi cura di ogni presbitero, perché ciascuno possa godere di soddisfacenti condizioni di vita nelle più diverse situazioni, anche faticose.