La consulta continuerà il proprio lavoro per i prossimi cinque anni e non smette di sognare
presidente della Consulte diocesana Comunità cristiana e disabilità
Con il decreto arcivescovile del 23 maggio 2021, in occasione della Solennità di Pentecoste, è stata istituita, a partire dal primo giugno dello stesso anno, la Consulta diocesana “Comunità cristiana e disabilità – O tutti o nessuno”.
Come previsto dallo Statuto della Curia, questo nuovo organo ha ricevuto un mandato “ad experimentum” della durata di tre anni (2021-2024). Concluso questo periodo, a partire dal primo novembre 2024, la Consulta è stata rinnovata per un ulteriore mandato di cinque anni, per proseguire le proprie attività e perseguire le finalità per cui è stata creata.
Durante i primi tre anni, la priorità della Consulta è stata quella di elaborare una riflessione approfondita con solide basi teologiche, spirituali e antropologiche. L’obiettivo era delineare una visione chiara e rispettosa delle persone con disabilità, sviluppando al contempo un approccio che contribuisse alla diffusione di una reale cultura inclusiva. Questo processo è partito dal contesto ecclesiale, con l’intento di estendersi anche a quello civile.
La riflessione ha evidenziato la necessità di un cambiamento di prospettiva nei confronti delle persone con disabilità, per evitare che iniziative, seppur ben intenzionate, rischino di alimentare atteggiamenti non rispettosi della loro dignità, come: un approccio paternalistico-assistenzialista; la tendenza a considerare la disabilità come un problema da risolvere; il controllo decisionale sulle persone con disabilità (decidere al loro posto); strategie volte a “gestire” le persone con disabilità; la tentazione di “normalizzarle”; lo sfruttamento del tema della disabilità per scopi che nulla hanno a che fare con il loro benessere.
Il nuovo orizzonte
Per i prossimi cinque anni, la Consulta non si limiterà a promuovere l’inclusione, ma aspira a innescare una vera e propria “rivoluzione”. L’obiettivo è dare vita a nuove forme di vita comunitaria, incentrate su un autentico “NOI”, dove ciascuno, nella propria unicità, possa sentirsi accolto e valorizzato.
Sebbene lo slogan “la diversità è motivo di ricchezza” sia condiviso, rischia di rimanere un semplice hashtag se non ci si impegna a realizzarlo concretamente. Non esistono soluzioni preconfezionate, ma è necessario il coraggio di immaginare, sperimentare, e intraprendere percorsi nuovi.
La Consulta non si accontenta di comunità più attente, inclusive o “buone”. L’obiettivo è trasformare radicalmente il modo di essere comunità. Non si cercano parrocchie efficienti o performanti, ma luoghi dove si realizzi ciò che San Paolo afferma: «Uno solo è Dio che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune» (1 Cor 12,6-7).
La sfida è contrastare una cultura che esalta il mito del superuomo, figlio dell’individualismo e dell’autorealizzazione a tutti i costi. Questa ideologia, che idolatra efficienza, perfezione e controllo – presente talvolta anche nella Chiesa – non solo emargina le persone con disabilità, ma colpisce duramente adolescenti, giovani e adulti, spesso illusi di poter sempre “tenere tutto sotto controllo” prima di crollare. I dati sono allarmanti e sotto gli occhi di tutti.
Il lavoro della Consulta
Per realizzare questa visione, la Consulta continuerà il lavoro pastorale sul territorio, collaborando con gli organi di pastorale ordinaria della diocesi e con enti del terzo settore. Nel nuovo mandato, la Consulta sarà composta da 13 membri, arricchita da nuovi ingressi. Vorrei, dunque, ringraziare tutti coloro che hanno contribuito con impegno e dedizione negli anni precedenti e dare il benvenuto a chi, dal primo novembre, per la prima volta fa parte di questo organo diocesano.
Alla Consulta si affiancherà un tavolo di Consultori (cfr elenco dei membri), che riunirà realtà con un profondo legame con la Chiesa diocesana. Queste organizzazioni, grazie alla loro storia e ai valori che le ispirano, hanno maturato un’esperienza significativa nel servizio e nell’accompagnamento delle persone con disabilità. Il tavolo includerà anche rappresentanti del mondo accademico e una persona che vive quotidianamente la condizione di disabilità.
L’obiettivo del tavolo sarà sviluppare riflessioni su tematiche specifiche, contribuendo con azioni concrete – affidate alla Consulta – alla diffusione di una reale cultura del “NOI”.
Un impegno condiviso
Consulta e tavolo dei Consultori rappresentano strumenti fondamentali per una Diocesi impegnata a combattere ogni forma di emarginazione e discriminazione. Tuttavia, da soli, possono fare poco. In questi anni, la Consulta ha avuto la grazia di incontrare molte persone – con disabilità, genitori, sacerdoti, religiose, operatori, volontari e professionisti – che desiderano una Chiesa capace di testimoniare le parole di San Paolo: «Un solo Dio, Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti» (Ef 4,5b-6).
Anche nei prossimi cinque anni, la Consulta avrà bisogno di sognatori e costruttori di comunità a misura di ogni persona. Questo è il cuore della nostra “rivoluzione”.