Camminare riconoscendo ciò che è dono, vincendo la tentazione dell’autosufficienza e seminando speranza
Il nuovo anno pastorale sarà caratterizzato ovviamente dall’evento del Giubileo che verrà inaugurato il 24 dicembre 2024 in occasione dell’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro.
Successivamente domenica 29 dicembre in tutte le cattedrali i vescovi diocesani celebreranno una S. Messa per l’apertura dell’Anno giubilare.
I temi spirituali richiamati dal Giubileo sono tanti e costituiscono un’importante occasione pastorale per accompagnare il popolo di Dio a un più profondo incontro con il Signore per sperimentare la sua Grazia, il suo perdono e, come il Papa ha espresso nella bolla di indizione in modo particolare per questo Giubileo, rianimare la speranza.
Come Consulta diocesana desideriamo garantire alle persone con disabilità che lo vorranno, di poter partecipare a uno dei pellegrinaggi a Roma che nel corso del 2025 verranno proposti dagli organi diocesani.
Inoltre lasciandoci guidare dalle parole sia del nostro Arcivescovo che del Papa, vorremmo, sullo sfondo della suggestiva esperienza del pellegrinare, dare priorità a tre aspetti:
Imparare sempre di più a vivere della Grazia ricevuta
Liberarsi dalla schiavitù della frenesia del fare, del produrre, decidendo quest’anno di lasciare riposare la terra per godere e rendere grazie dei frutti, acquisendo maggior consapevolezza che non tutto dipende dal noi, ma, come ci richiama la parabola, «dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa» (Mc 4,27). Imparare a cogliere i doni ricevuti per Grazia non esime dall’agire, dall’assumersi delle responsabilità, dall’adoperarsi per i fratelli e le sorelle, ma forse può costituire una bussola per ritrovare il senso di quello viene fatto e discernere ciò che realmente prioritario ed essenziale.
Vivere la gioia del perdono
Il Giubileo costituisce l’occasione per tutti per vivere l’esperienza di sentirsi perdonati. Il Papa nella bolla di indizione auspica che le chiese giubilari possano essere: «oasi di spiritualità dove ristorare il cammino delle fede e abbeverarsi alle sorgenti della speranza, anzitutto accostandosi al sacramento della Riconciliazione, insostituibile punto di partenza di un reale cammino di conversione» (Spes non confundit n. 5). La gioia del perdono può nascere solo da una umile presa di coscienza della propria creaturalità, segnata dal limite, dalla fragilità, dal fallimento, che spesso non si ammettono, ricorrendo continuamente all’autogiustificazione. Questo senso di autosufficienza alimenta un atteggiamento di orgoglio. È paradossale come ci siano tante persone con disabilità che invece dimostrano una consapevolezza sincera di essere peccatori, ma pare che per loro, pur volendolo, non sia così facile accostarsi al sacramento della riconciliazione. La consulta si impegnerà quest’anno a creare le condizioni e fornire indicazioni e formazione perché in questo anno giubilare le persone con disabilità possano vivere la gioia del perdono.
Diventare seminatori di speranza
In questo Giubileo saremo tutti chiamati ad essere pellegrini di speranza, seminando con la propria vita fiducia, incoraggiamento, prossimità, cura. Come spesso ci ricorda il nostro arcivescovo ci sarebbero molti motivi per non avere più speranza nel mondo, nelle persone, nelle istituzioni… Eppure i discepoli del Signore, come ci ricorda San Paolo vivono: «lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12, 12), perché solo in questo modo la testimonianza di fede e di amore potrà essere credibile. E Papa Francesco ricorda che le parole che stanno al fondamento del nostro sperare sono: “Credo la vita eterna”, sottolineando che: «guardando al tempo che scorre, abbiamo la certezza che la storia dell’umanità e quella di ciascuno di noi non corrono verso un punto cieco o un baratro oscuro, ma sono orientate all’incontro con il Signore della gloria» (Spes non confundit n. 19).
Nello spirito sopra descritto, in allegato è possibile visionare la locandina che riporta le iniziative principali della Consulta diocesana per il prossimo anno pastorale.