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Nei prossimi giorni si incontrano sul medesimo tema, preparato da una commissione congiunta, i due Consigli diocesani: il presbiterale (il 17-18 febbraio ) e il pastorale (22-23 febbraio)

Valentina Soncini
Segretaria del Consiglio pastorale diocesano

Il tema impegnerà due sessioni, la prima prevalentemente dedicata a focalizzare lo sguardo sul nuovo volto di Chiesa dentro l’articolazione dei nostri territori. Dagli esiti di questa prima fase si potranno trarre elementi per impostare la seconda fase, rivolta a occuparsi proprio del consiglio pastorale decanale.

La commissione presieduta da Don Luca Violoni, con la presenza anche del Vicario Generale S. Ecc. Mons. Agnesi, ha preparato un documento comune per entrambi in consigli, al quale si è pervenuto tramite il lavoro di approfondimento e confronto di presbiteri, diaconi, consacrati e laici. Tra i presbiteri, presenti anche i sette membri della segreteria dei decani, dalla assemblea dei quali  pure si sono raccolte importanti riflessioni.

Ciascun consiglio oltre al documento comune, proseguirà con una propria traccia di lavoro. Per il Consiglio Pastorale Diocesano sono stati chiamati a far parte della commissione i sette coordinatori di zona che in modo significativo hanno presente le dinamiche dei decanati, grazie al servizio che svolgono nel lavoro consiliare.

Dopo alcuni decenni di investimento sul decanato, in questi ultimi anni la nascita delle Comunità pastorali e le trasformazioni delle dinamiche sociali ed ecclesiali hanno reso sempre più necessario un ripensamento di questo livello di Chiesa. Il decanato e i suoi organismi sono dunque l’oggetto della riflessione in un contesto che richiede una nuova capacità di immaginazione per rinnovare le forme della presenza di Chiesa nel territorio.  Si è deciso per questo di farsi guidare dalle quattro coordinate che l’Arcivescovo ha tracciato a conclusione del Sinodo minore Chiesa dalle genti. Esse sono le seguenti:

Dimorare nello stupore. Questa prima coordinata sollecita a cogliere il “vino nuovo”, le  novità e i  germogli di novità, presenti  nella Chiesa e nella società, che crescono  e  ci sorprendono (persone, processi, eventi nuovi…)

A proprio agio nella storia: Questa seconda coordinata sollecita a rileggere lo stile e il modo con il quale come Chiesa sappiamo stare dentro il cambiamento come dimensione ordinaria da cui non fuggire o sfuggire.

Il forte grido. Questa terza coordinata pone la questione sulla capacità di cogliere le ferite e le inquietudini presenti nei territori, dove contrastare il male e operare per la pace, come promuovere vita buona per tutti e il bene comune.

Ti mostrerò la promessa sposa. Questa quarta coordinata interroga su come la vita della Chiesa è offerta di un senso vero per l’esistenza e testimonianza di speranza per ogni uomo, nei territori che abitiamo, sostenendo la fatica di tutti.

 

A sostegno dello sforzo di immaginazione per ripensare la forma della Chiesa sul territorio si è ritenuto di offrire alla riflessione dei consiglieri una sosta contemplativa sulla Parola, Per vino nuovo, otri nuovi (Matteo  9, 10-17). Il biblista don Isacco Pagani commenterà questa pagina ai membri del Consiglio Pastorale, Don Cristiano Passoni, assistente generale dell’AC, commenterà la stessa pagina ai membri del Presbiterale.

Questa sosta contemplativa sarà preceduta al Pastorale dalle consuete ricche sintesi di zona e sarà seguita dai lavori di gruppo per proseguire nella linea tracciata dalla Parola e dalle coordinate indicate.

Il programma sarà come sempre intenso, ricco di spunti spirituali, di riflessioni pastorali, di momenti fraterni. Gli esiti saranno poi consegnati alla commissione congiunta per elaborare il secondo step.