Si è tenuta a Triuggio il 24 e 25 febbraio l'VIII sessione del Consiglio pastorale diocesano
Membro di Giunta del Consiglio pastorale diocesano
La nostra Diocesi entra nel vivo del Sinodo minore, come ha confermato l’ottava Sessione del Consiglio pastorale diocesano (Triuggio 24 e 25 febbraio), che nella prima mezza giornata ha cercato di valutare i ‘lavori in corso’. Presente buona parte della commissione per il Sinodo, i consiglieri delle sette Zone dell’Arcidiocesi hanno testimoniato che, con qualche differenza dovuta al territorio e qualche criticità, la nostra Chiesa ha compreso di aver davanti una sfida epocale da affrontare insieme: e si è mossa con solerzia. In molte parti -specie in Milano città-, la multiculturalità è una realtà alla quale da tempo si è cercato di rispondere con generosità, fantasia, e iniziative coraggiose. Occorre conoscerle e riflettere su di esse -criticamente, se necessario- per non perderne la ricchezza. P. René Manenti -parroco scalabriniano della parrocchia personale di San Carlo per i fedeli di lingua inglese e membro della commissione- è partito dal cap. “Attirerò tutti a me” del documento preparatorio per ribadire l’importanza di una dimensione contemplativa che legga con gli occhi della fede la realtà quotidiana, scorgendovi il ‘mistero’ del disegno di Dio nella storia. Attenzione a un lavoro solo formale, che lascerebbe invece inalterata la categoria del “noi/loro”, del tutto assente nella prospettiva trinitaria di Dio.
Non c’è dubbio -ha sottolineato il nostro Arcivescovo-, che il Sinodo riguardi più la nostra Chiesa che i ‘migranti’! Ci attende un lavoro su noi stessi, per non appiattire le diversità nella comunione, ma scoprire in questa la ricchezza di carismi differenti, sulla falsariga della lettera agli Efesini appena edita. Certo, siamo solo all’inizio di un processo complesso, impegnativo e lungo che dovrà cambiare il volto della nostra Chiesa: e non solo per quanto concerne il rapporto diverso nei confronti dei residenti stranieri, ma anche per una nostra ‘maturazione’ ecclesiale alla scuola della ‘sinodalità’.
Questi spunti sono stati ripresi, e rivisti sotto angolature diverse, nel dibattito fra i numerosissimi consiglieri presenti, in un clima di ascolto e arricchimento fraterno. Di questa complessità e ricchezza ha fatto poi una importante sintesi Mons. Bressan, commentando e puntualizzando in modo molto chiaro e utile le fasi del cammino che ci attende ora e che ci continuerà a coinvolgere fino al 3 novembre in vario modo.
La mattinata della domenica è stata dedicata al tema della formazione dei fedeli laici nella nostra Diocesi. Tema sempre presente alla Chiesa, ma attualissimo oggi, in un mondo che corre così velocemente da seppellire quasi, sotto i troppi impegni, il bisogno di ‘senso’ iscritto nel cuore di ogni uomo. Come risvegliare questo bisogno e tradurlo in buone pratiche familiari, buone relazioni interpersonali, impegni professionali seri, responsabilità civili e pubbliche? Si è pensato a una mappatura delle proposte formative già esistenti sul nostro territorio, dei luoghi e modalità della loro diffusione, riservandoci di ripensarle successivamente, a partire dall’idea di un ‘laico e credente adulto’ rispondente ai bisogni della società attuale.
Il nostro Arcivescovo ha concluso la Sessione invitando tutti a un “silenzio” capace di metterci “in ascolto profondo di ciò che lo Spirito dice alle Chiese” (Apocalisse 2,7) -oggi noi-, confidando nella intercessione di Maria, Madre della Chiesa, che sempre ci accompagna con la sua tenerezza materna.