E' disponibile il n. 4 del 2024 del ‘foglio di collegamento’
Prevosto
Carissimi Confratelli,
il Natale di quest’anno ha un ‘sapore’ speciale perché costituisce la porta di ingresso al Giubileo della speranza. Il Giubileo dice gioia, giubilo, esultanza. Disponiamoci allora a vivere nella gioia il Natale del Signore. E perché questo avvenga credo sia indispensabile metterci davanti al miste-ro dell’Incarnazione in atteggiamento profondamente contemplativo. Non ci distolgano da questo i numerosi impegni pastorali e tutto quanto ci è richiesto nello svolgimento delle nostre responsabilità. Secondo quanto scrive San Giovanni XXIII: “Chiniamoci, prostriamoci, crediamo, contempliamo e adoriamo: quel Bambino è Dio!”.
E’ Lui la gioia che non viene meno e non ci abbandona nemmeno nei momenti difficili.
Teniamo viva la gioia di essere discepoli del Signore, di vivere il nostro ministero con passione, di essere Oblati. Cresca in noi la gioia di condividere la missione della Chiesa in questo ‘cambiamento d’epoca’, preoccupante e affascinante nello stesso tempo.
Insieme alla gioia che sgorga dal Natale e dal Giubileo, siamo chiamati, secondo lo spirito dell’Anno Santo, alla conversione. Convertirci per mantenere la nostra vita nella direzione della fede, del Vangelo e nell’obbedienza alla parola del Signore, secondo l’invito di Maria ai servi delle nozze di Cana: “Quello che vi dirà, fatelo”.
In questo tempo di riforma della Chiesa occorre renderci conto che la prima riforma necessaria da attuare deve avvenire ‘dentro’ di noi con una profonda conversione personale. Occorre cer-tamente mantenerci sempre in una tensione di purificazione e di conversione ma questo deve risplendere soprattutto nell’anno di grazia del Giubileo. E diventa per noi Oblati la testimonianza di quell’esemplarità ed eccellenza che San Carlo sempre indica a noi e come ci ricordava an-che l’Arcivescovo nell’ultimo ritiro di Congregazione.
Auguro a tutti un Natale di contemplazione, di gioia e di conversione.
Buon Natale e buon Giubileo!