Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo

E' disponibile il n. 1 del 2024 del ‘foglio di collegamento’

P. Giulio Binaghi
Prevosto

Carissimi Confratelli,
la Quaresima ci ha condotto alla Pasqua attraverso il dono della chiamata a convertirci e attra-verso anche al nostro impegno a corrispondere per rendere la nostra vita e il nostro ministero sempre più graditi al Signore ed efficaci per il popolo cristiano.
Abbiamo vissuto il tempo quaresimale accompagnati dalle continue tristi notizie di guerre in atto in diverse parti del mondo e in particolare in Ucraina e in Terrasanta. E ancora non si ferma la violenza, non si intravvedono passi concreti verso la pace. Solo distruzione, fame e morte. La vo-ce del Santo Padre è risuonata ripetutamente per supplicare i contendenti al dialogo e alla ri-cerca di proposte di riconciliazione.
Il nostro cammino verso la Pasqua è stato vissuto da parte delle Famiglie della nostra Congrega-zione privilegiando e intensificando in particolare la preghiera, corrispondendo così all’invito del Papa che ha voluto il 2024 come ‘anno della preghiera’ in preparazione al Giubileo 2025.
Ora è Pasqua: il Crocifisso è risorto, appare e ci dona il suo affettuoso saluto dicendo: “pace a voi”. Preghiera e pace siano le ‘consegne’ che la Pasqua ci affida. In ogni Oblato la preghiera abbia sempre il primo posto: pregare, insegnare a pregare e testimoniare con gioia la bellezza e l’efficacia della preghiera. Credo che i nostri fedeli amino vedere e si aspettino di vedere noi preti intenti a pregare. Non lasciamoci sommergere dalle numerose incombenze ma piuttosto diamo l’esempio di una intensa pratica di orazione. E nella preghiera abbia largo spazio l’invo-cazione per la pace, affinché ci sia pace in ciascuno di noi, nelle famiglie, nelle nostre comunità cristiane e nel mondo. Cerchiamo di diventare sempre più operatori di pace e di riconciliazione!
Nella giornata del Giovedì Santo abbiamo rinnovato le promesse sacerdotali, momento molto bello per riconfermare anche la nostra oblazione e la nostra piena dedicazione alla Diocesi e all’Arcivescovo e per essere nel presbiterio artefici di fraternità e quindi di riconciliazione e di pa-ce, di comunione di intenti e di azione pastorale.
Carissimi, il mio augurio pasquale diventa allora preghiera e si traduce in augurio di pace. Augu-ro la pace del Risorto a tutti Voi e in particolare ai giovani Confratelli freschi di oblazione tempo-ranea e definitiva, a quanti si affacciano alle Famiglie della nostra Congregazione e agli anziani, testimoni di una oblazione fedele vissuta ora anche nella precarietà della salute, negli acciacchi che l’avanzare dell’età porta con sé e nella malattia.
A tutti un abbraccio fraterno. Alleluia!