Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo

E' disponibile il n. 3 del 2023 del ‘foglio di collegamento’

P. Giulio Binaghi
Prevosto

L’anno pastorale 2023-2024 si è aperto con l’evento che coinvolge la Chiesa universale e cioè la prima sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, in corso di svolgimento. ‘Sinodo’ significa ‘camminare insieme’. Con chi camminare insieme? E per che cosa?
Camminare insieme con chi? Credo che innanzitutto la Chiesa sia chiamata a camminare insieme al suo Signore, nel quale riconosce il proprio Fondatore e il fondamento. Il Sinodo, allora, è da accompagnare e da vivere come evento ‘spirituale’, come ascolto di Gesù Cristo nella preghiera e nella sua parola affinché la Chiesa viva una fedeobbediente che non dimentica il Vangelo, da cui attinge il messaggio perenne della salvezza. Camminando con il suo Signore, la Chiesa riscopre di non essere autoreferenziale ma di essere tutta relativa a Gesù Cristo: di Lui vive, in Lui spera, Lui ama, Lui annuncia. Una Chiesa, insomma, che si lascia ‘plasmare’ dal suo sposo e pastore. Questa comunione con il Signore noi battezzati siamo chiamati a testimoniarla in ogni ambito ecclesiale con una armonia sinfonica. Camminiamo insieme, ognuno con i doni elargiti dallo Spirito Santo e posti a servizio dell’utilità comune e non causa di confusione, contrapposizioni e divisioni. Dal Sinodo la Chiesa prenda ancora più coscienza di essere ‘semper reformanda’ per proseguire il suo cammino “unita, libera e lieta’ come ci ha fatto meditare il nostro Arcivescovo in una delle recenti proposte pastorali. Camminare insieme per che cosa? Non per ridisegnare un nuovo modello di organizzazione e di strutture nella Chiesa ma per un rinnovato e più coraggioso slancio missionario, tanto necessario anche in questo nostro tempo. Spirito di comunione e intraprendenza missionaria; Chiesa ‘spirituale’ cioè viva nella fede e Chiesa missionaria che parla molto di Gesù e poco di se stessa. Camminare insieme tra noi Oblati. Anche noi come Congregazione degli Oblati, insieme a tutto il po-polo di Dio, siamo interpellati dall’evento sinodale a ‘camminare insieme’. Camminare insieme con la Chiesa, nostra madre e maestra; con i nostri Pastori in ispirito di profonda comunione e obbedienza; con il Presbiterio diocesano coltivando la fraternità. Camminare insieme tra noi Oblati aiutandoci vicendevol-mente a vivere con gioia lo spirito dell’oblazione e la disponibilità piena al nostro Arcivescovo. Camminare insieme poi all’interno di ogni singola Famiglia coltivando la vita spirituale e il senso di fraternità. Camminiamo insieme a San Carlo Borromeo, nostro fondatore. A questo proposito mi permetto suggerire, se è da tanto tempo che non lo facciamo, di rileggere (o leggere per la prima volta) i suoi ‘Statuti degli Oblati’, come aiuto a tenere vivo in noi lo spirito oblatizio. Camminare insieme sapendo che ‘siamo nel mondo ma non del mondo’. Mentre assistiamo all’abbandono della fede, perché ritenuta inutile, da parte di numerosi nostri fratelli mentre nello stesso tempo si nota una rinnovata ricerca del Signore, anche se confusa, noi sacerdoti e consacrati, siamo chiamati a interiorizzare e a testimoniare quanto scrive il nostro Arcivescovo nella proposta pastorale di quest’anno: “Seguire Gesù, dimorare in Gesù, conformarci a Gesù è la condizione per vivere. Senza di Lui non possiamo fare niente”. E a ‘gridare’ al mondo la gioia che sgorga dalle parole del nostro S. Ambrogio: “Cristo è tutto per noi!”.

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