Il novizio Riccardo Tremolada racconta la sua vocazione a poche settimane dalla sua Prima Oblazione come Fratello Oblato Diocesano nelle mani dell’Arcivescovo
Novizio Fratelli Oblati Diocesani
“Il Maestro è qui e ti chiama”, diceva un sacerdote che ho incontrato negli anni dell’adolescenza, citando il Vangelo di Giovanni (Gv 11,28). “In alcuni momenti il Signore passa per la nostra vita e sta a noi accogliere o meno il Suo richiamo, ascoltare la Sua Parola e scegliere di vivere con Lui e per Lui tutta l’esistenza”. Alla luce di questa affermazione mi sono reso conto di aver sperimentato più volte il passaggio del Signore nella mia vita e ogni volta ho cercato di rispondere alla sua chiamata.
La prima volta in cui ho compreso che il Signore aveva un disegno per me ero molto giovane, durante le scuole medie: ho cercato di rispondere prontamente e senza riserve, tanto da iniziare un cammino nel Seminario Minore della Diocesi di Bergamo; questo cammino è durato 5 anni, quelli delle superiori, e ha contribuito notevolmente a costruire la mia identità e a plasmarmi alle virtù umane e cristiane.
Ho poi intuito che il Signore desiderava farmi sperimentare le dinamiche quotidiane del mondo, e qui ho iniziato la mia avventura universitaria e la vita quotidiana nella mia parrocchia di origine, dove ho potuto incontrare tante persone e il loro vissuto ordinario con le gioie, i dolori, le speranze e le fatiche che ognuno reca con sé.
Dopo circa due anni di percorso universitario, in cui non è mai mancato lo spazio per la Messa quotidiana e la preghiera, ho iniziato ad accorgermi che non stavo vivendo in pienezza, sentivo la mancanza di qualcosa cui non riuscivo a dare un nome preciso e ho iniziato a interrogarmi di nuovo se il Signore non stesse cercando me per una via diversa da quella su cui mi ero incamminato. Ammetto che non sono stati momenti facili, ho vissuto momenti molto travagliati, fino a quando ho poi deciso di intraprendere un cammino di discernimento per verificare una eventuale vocazione particolare.
Dopo alcuni mesi di cammino e dopo aver lasciato l’università e iniziato un piccolo impiego nell’artigianato, ho incontrato la comunità dei Fratelli Oblati Diocesani di cui mi ha subito colpito il carisma: la gloria di Dio e la salvezza delle anime della Chiesa ambrosiana. Questo dono specifico che il Signore ha dato al beato card. Schuster mi ha subito conquistato, dal momento che desideravo anche io giocare la mia vita per questo. E così dopo l’anno di avvicinamento alla comunità, sono entrato in noviziato l’11 dicembre 2017, e in questi due anni ho potuto verificare che il Signore mi stava chiamando a seguirLo nella vita religiosa, a servizio della Chiesa di Milano.
“Il Maestro è qui e ti chiama”: ascoltando questa chiamata sono giunto al momento della Prima Oblazione, in cui dirò il mio “Sì” al Signore e alla Chiesa diocesana; sento forte l’amore del Signore che mi accompagna, l’amore della comunità dei Fratelli Oblati, l’amore della mia famiglia, l’amore della mia parrocchia di origine, Bareggia, l’amore di tante persone che ho incontrato durante il cammino.
Ora il desiderio di consacrarsi al Signore diventa vita vera, vita reale, vita da spendere per la Chiesa ambrosiana in un cammino di santità personale e comunitario, per indicare a chi il Signore metterà sulla mia strada che siamo tutti amati e chiamati da Lui a seguirlo, ognuno secondo la sua vocazione particolare, per vivere la nostra esistenza non come ricerca di dominio e potere, ma come servizio al Signore, alla Chiesa e ai fratelli.