Vi proponiamo tre brani che possono sollecitare la nostra riflessione e rilanciare azioni profetiche, mosse dallo Spirito del Signore Risorto
Ogni storia di vocazione è anche profezia. Ascoltiamo con quest’ottica un brano del profeta Isaia, un passaggio del Card. Martini e la più recente esortazione di Papa Francesco in Fratelli tutti. Rinnoviamo con loro la nostra fiducia nel Signore e ripartiamo insieme, giovani e adulti, per costruire un mondo e una convivenza umana rinnovata dalla forza del vangelo, più simile al sogno di Dio:
Isaia (12, 27-31)
27Perché dici, Giacobbe,
e tu, Israele, ripeti:
«La mia via è nascosta al Signore
e il mio diritto è trascurato dal mio Dio»?
28Non lo sai forse?
Non l’hai udito?
Dio eterno è il Signore,
che ha creato i confini della terra.
Egli non si affatica né si stanca,
la sua intelligenza è inscrutabile.
29Egli dà forza allo stanco
e moltiplica il vigore allo spossato.
30Anche i giovani faticano e si stancano,
gli adulti inciampano e cadono;
31ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza,
mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi.
C. M. Martini, Tre racconti dello Spirito, Centro Ambrosiano, Milano 1997, 11:
Sosteniamo dunque anche oggi la dinamica vocazionale nel cuore della Chiesa, indice di una vitalità dello Spirito in noi e intorno a noi. Facciamo tesoro di una felice espressione del Card. Martini che nel 1997 scriveva a noi, Chiesa di Milano: «Lo Spirito c’è, anche oggi, come al tempo di Gesù e degli Apostoli: c’è e sta operando, arriva prima di noi, lavora più di noi e meglio di noi; a noi non tocca né seminarlo né svegliarlo, ma anzitutto riconoscerlo, accoglierlo, assecondarlo, fargli strada, andargli dietro. C’è e non si è mai perso d’animo rispetto al nostro tempo; al contrario, sorride, danza, penetra, investe, avvolge, arriva anche là dove mai avremmo immaginato».
Papa Francesco, Fratelli tutti, n. 8:
«Desidero tanto che, in questo tempo che ci è dato di vivere, riconoscendo la dignità di ogni persona umana, possiamo far rinascere tra tutti un’aspirazione mondiale alla fraternità. Tra tutti: «Ecco un bellissimo segreto per sognare e rendere la nostra vita una bella avventura. Nessuno può affrontare la vita in modo isolato […]. C’è bisogno di una comunità che ci sostenga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti. Com’è importante sognare insieme! […] Da soli si rischia di avere dei miraggi, per cui vedi quello che non c’è; i sogni si costruiscono insieme».[6] Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!».