La Caritas Ambrosiana è l’Ufficio (cf Parte Prima, punto 2.4), costituito all’interno del Settore per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione sociale, che opera nel quadro delle linee pastorali indicate nel Capitolo 4 del Sinodo diocesano 47°, con particolare riferimento alle costt. 129-131 ed è retta dalle seguenti norme:
1. Natura (cf cost. 129, § 1 del Sinodo diocesano 47°)
La Caritas Ambrosiana è l’organismo pastorale istituito dall’Arcivescovo al fine di promuovere la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana e delle comunità minori, specie parrocchiali, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica. La Caritas Ambrosiana è lo strumento ufficiale della Diocesi per la promozione e il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali, all’interno delle altre specifiche competenze diocesane.
2. Compiti
Compiti della Caritas Ambrosiana, come definiti dalla cost. 129, § 2, sono:
“a) coltivare nella comunità diocesana il senso della carità e anche l’impegno a tradurlo in interventi concreti; impegnarsi a fare in modo che l’amore preferenziale per i poveri, esigenza intrinseca del Vangelo, sia un criterio di discernimento pastorale per tutta la pastorale diocesana;
b) promuovere, sostenere ed armonizzare le caritas parrocchiali e decanali, assicurandone l’indirizzo pastorale, secondo le indicazioni dell’Arcivescovo;
c) curare il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali, operando in collaborazione con gli altri Uffici [ed Organismi] di pastorale diocesana e con la Caritas italiana;
d) mantenere rapporti con le istituzioni civili preposte ad attività socio-assistenziali;
e) indire, organizzare e coordinare interventi nelle diverse situazioni di emergenza;
f) promuovere studi e ricerche su bisogni e risorse e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità;
g) promuovere e sostenere il volontariato, specialmente se di iniziativa cristiana;
h) coltivare l’attenzione ai problemi dello sviluppo dei paesi del Terzo Mondo, e, quindi, promuovere le opere in suo favore; in particolare con iniziative volte a favorire l’educazione alla pace e alla solidarietà tra i popoli [anche in collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale Missionaria] e a promuovere l’obiezione di coscienza e l’Anno di volontariato sociale [e il Servizio Civile in genere], formando, in collaborazione con la pastorale giovanile e gli altri ambiti pastorali interessati, i giovani impegnati in queste esperienze;
i) promuovere iniziative concrete rivolte a bisogni di particolare gravità, attivando servizi sperimentali come modello e profezia”.