Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo

La Legge di Bilancio per il 2024 (Legge 30 dicembre 2023, n. 213) introduce, con l’art. 1 comma 71, alcune importanti novità riguardanti l'IMU per gli enti non commerciali.

Gli immobili di enti non commerciali sono esenti dall’IMU anche se concessi in comodato ad altri enti non commerciali purché essi siano funzionalmente o strutturalmente collegati con i concedenti e che ivi svolgano la loro attività istituzionale. È il caso dell’immobile di una Diocesi concesso a una Parrocchia (o viceversa) o a quelli di una Parrocchia a una società sportiva nata all’interno del proprio contesto (anche per questo è importante precisare il legame “storico” ed educativo delle ASD con le Parrocchie).

Nel caso in cui non vi fosse alcun collegamento funzionale o strumentale tra l’ente concedente e quello utilizzatore, l’esenzione potrà continuare ad essere garantita solo con una specifica disposizione contenuta nel Regolamento comunale in materia di IMU, come già previsto dalla normativa.

Viene inoltre chiarito che la loro esenzione da questo tributo si applica anche quando gli immobili sono temporaneamente inattivi, a condizione che non perdano definitivamente la loro strumentalità alle attività di religione e di culto. Questo criterio, tuttavia, richiede un’ulteriore analisi per capire come applicarlo nel caso concreto. Queste disposizioni valgono fin dall’inizio del 2020, essendo di natura interpretativa.

È evidente l’intento di aiutare, per quanto possibile, gli enti non commerciali per le loro attività istituzionali. Purtroppo le due condizioni (di natura limitativa) apposte alle disposizioni (l’ente concedente sia “funzionalmente o strutturalmente collegato” al comodatario; l’immobile non utilizzato non perda definitivamente il nesso di strumentalità) sono state inserite per ragioni di contabilità pubblica

Rimangono, pertanto, alcune illogiche penalizzazioni. Si pensi ai (molti) casi in cui le Parrocchie concedono al Comune aule dell’oratorio perché possa svolgere attività scolastica. L’attuale disciplina prevede che, in assenza di esplicita disposizione nel Regolamento comunale, quelle aule – che se non fossero concesse in comodato sarebbero esenti – divengono imponibili per il solo fatto di essere usate a titolo gratuito dal Comune per garantire la normale attività scolastica.

L’Ufficio Giuridico della Conferenza Episcopale Italiana ha predisposto una Nota di approfondimento sul tema “IMU ed immobili degli enti ecclesiastici: una sintesi per il 2024” che offre un aggiornato quadro di riferimento della disciplina, particolarmente utile per i professionisti. Inoltre, è stata pubblicata anche una scheda di sintesi che può certamente essere utile ai Parroci e agli amministratori degli enti ecclesiastici.