Duplicati dei libri sacramentali, Processetti e Stati d’Anime restituiscono secolarmente la vicenda pastorale, familiare e biografica in Diocesi Ambrosiana.
All’Archivio Storico Diocesano di Milano, il tesoro delle carte conservate arricchisce lo studio delle vicende ecclesiastiche. Ma l’ente custodisce anche documenti utili a restituire storie biografiche e familiari. Salvo dispersione o mancato versamento, l’ente accoglie i duplicati dei libri sacramentali dal 1770 in poi: trascrizioni degli atti di Battesimo, Matrimoni e Morte, presenti in originale presso il fondo anagrafico delle singole parrocchie ambrosiane. Dal 1817, il duplicato si compila su fascicoli prestampati, consentendo una messe d’informazioni più varia e disciplinata. Grazie al personale addetto, i documenti sono consultabili in obbedienza alla vigente normativa sulla privacy. Negli atti di Battesimo, è bene considerare la ricorrenza dei nomi più frequentati dalla famiglia allo studio; l’estrazione di padrini e madrine, che riferisce l’intensità di rapporti dinastici e professionali. Gli atti di Matrimonio sono snodi decisivi per la risalita genealogica, riportando la provenienza dello sposo alle nozze, celebrate presso la parrocchia della sposa. Per eventuali unioni con dispensa (tempo proibito, consanguineità, pubblicazioni) è possibile attingere la pratica relativa dal fondo dei «Processetti», cronologicamente ordinati. Almeno fino al Settecento, gli atti di Morte registrano solo in approssimazione età e talora ultima malattia del defunto; ma rilevano la sua adesione a confraternite locali e persino il censo, in proporzione al citato numero dei sacerdoti convenuti. Precedente al 1770, l’anagrafe antica dell’Archivio Storico Diocesano offre allo studio duplicati degli atti parrocchiali solo su brevissimi periodi. Ma, censiti per comunità tra Cinque e Seicento, gli Stati d’Anime mappano con diligenza le famiglie risiedenti («fuochi»); dettagliando età, arte e domicilio del singolo. Inestimabili giacimenti di memoria pastorale, gli Archivi Parrocchiali serbano documenti che la ricerca mette in proficuo colloquio con quelli diocesani. Sul fondo anagrafico della singola parrocchia, tuttavia, la tutela del bene archivistico dosa l’opportunità della consultazione.