In Contrada Omagnano, la figura di San Marino accoglie quanti scelgono di salire velocemente sulla sommità del Titano per mezzo della funivia.
La grande nicchia con la statua del Santo, opera di Aldo Volpini, mostra Marino che porta in mano gli strumenti del suo lavoro di lapicida.
Una tradizione popolare vuole che Marino e Leo, giunti insieme dalla Dalmazia e rimasti amici dopo essersi separati per le rispettive missioni, si lanciassero, scambiandoseli quando ne avevano necessità, gli strumenti del loro lavoro di scalpellini dalle cime rispettivamente del Titano e della rocca che da San Leo prese poi il nome.