A Dresda, capitale della Sassonia, in Germania, il Natale è di casa, anzi, di storia, perchè risale al 1434 la tradizione dello Striezelmarkt , il mercatino dell’artigianato e dei dolciumi natalizi.
Nella grande piazza dell’Altmarkt, proprio nel centro della città, da metà novembre fino alla vigilia di Natale, è festa grande per i bambini che hanno giochi, dolciumi, teatrini e clown a loro disposizione, e per gli adulti che si sbizzarriscono tra mille cose, profumi e musiche che hanno il sapore delle antiche storie e il valore dei piccoli capolavori d’arte.
Un luccichio di alberi natalizi decorati con fili d’argento e d’oro, carta colorata e frutti colorati, presepi illuminati, spazzacamini in legno e in prugne secche, e le più antiche decorazioni natalizie in pizzo, fiori secchi, cristalli, di cui nessuna casa è priva e che costituiscono una sorta di piccolo patrimonio che i nonni lasciano in eredità ai nipoti.
Non tutto è proprio richiamo religioso, molte sono figure simboliche di cui si sono persi nei secoli il significato e l’origine, altre ricordano i tempi in cui il lavoro delle miniere d’argento della Sassonia impegnava molta parte della popolazione, con pesanti costi in fatica e sofferenze.
Di tanti tesori di arte e tradizione, il pezzo principale – e per noi più inconsueto – è la piramide natalizia: una costruzione piramidale (di legno ma anche di altri materiali), di varie dimensioni, a più piani che ruotano attorno ad un’asse centrale mossa dal flusso di aria calda prodotta da candele poste alla base e che, nel suo moto ascnsionale, aziona una grande elica posta sul vertice. Anche al centro della piazza di Dresda si erge la piramide, è alta 14 metri e porta sui vari piani figure diverse, angeli, pupazzi, figure sacre e profane e decorazioni varie, e ad essa è riservata una giornata speciale di festa.
C’è anche un museo costituito da una ricca collezione privata di piramidi natalizie di ogni dimensione e ricchezza decorativa, risalente al 1700.
Il mercatino non si riduce in sè, ma è occasione di iniziative di promozione artigianale, per il lavoro dei falegnami, degli incisori, dei soffiatori del vetro, dei decoratori, dei tintori di tessuti, delle ricamatrici e merlettaie; i pizzi di Plauen e Vogtland, le stoffe finemente lavorate in blu di Lausitz, le ceramiche di Sassonia e di Slesia trasformano il mercato in una variegata esposizione di arte popolare.
Per rivivere poi il mondo medioevale, basta passare nel vicino castello rinascimentale dove si svolge in contemporanea un programma di spettacoli di saltimbanchi, musicanti e danzatori, insieme a commercio di oggetti ispirati all’artigianato di un tempo.
Per inaugurare il mercatino, i pasticceri di Dresda preparano un gigantesco ‘Christstollen’ il famoso dolce natalizio della città; la ricetta, ricca di burro e uva passa, ricorda il panettone e viene fatta risalire al 1400. Allora però era fatto solo con farina, lievito e acqua ed era il dolce povero, quasi insapore, per il periodo di penitenza, ma poi il principe Ernst von Sachsen chiese al Papa l’autorizzazione di utilizzare il burro per arricchire il dolce. Il permesso arrivò con uno scritto che passò alla storia come la ‘Lettera del burro’ con cui si consentiva l’uso di latte e burro in cambio in una penitenza e una benedizione.
E nel 1560 i fornai di Dresda inaugurarono la tradizione di offrire al principe per Natale uno Stollen di grande dimensione, ma fu Augusto il Forte che ne fece preparare uno per 24.000 ospiti!
Ancor oggi rimane la festa dello Stollen per ricordare tale evento.
Rosangela Vegetti
NATALE A DRESDA
653 - Itinerari Redazione Diocesi
22 Dicembre 2003