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Fondatore

11 Marzo 2003

Ave Marine libertatis fundator
salvam fac rem publicam tuam

Così si legge ai piedi della statua di San Marino posta esternamente alla destra del Palazzo Pubblico.
Éimmagine emblematica e riassuntiva della vicenda del Santo che viene invocato come Fondatore della libertà e per la salvaguardia della sua Repubblica. San Marino presenta un’iconografia molto varia. Suggestiva è quella che lo raffigura con gli strumenti del suo lavoro.
Per tutta la vita infatti Marino ha lavorato, intento a costruire o a coltivare l’orto; anche l’evocazione della sua attività costituisce richiamo simbolico alla costruzione della comunità e alla sua protezione.
Nel Palazzo Pubblico, oltre che nella tempera del Retrosi :della Sala del Consiglio, il Santo compare più volte. Lo vediamo sulla torre, singolarmente in abiti militari insieme a Leo e ad Agata.
All’interno, nella Sala del Consiglio dei XII, si vede San Marino mentre benedice la sua città (Bartolomeo Gennari,1594-1661). É il quadro più famoso del Santo, ed è stato riprodotto in numerose edicole votive sparse nel territorio dello Stato e in tre fontane: a Porta della Fratta, a Domagnano e a Faetano.
Nella Camera di Scrutinio si trova l’altra immagine di San Marino opera di Giovanni Lanfranco (1582-1647) e ancora un’opera di autore ignoto del Settecento che lo mostra in gloria, levato sulle nubi.
Sul fronte del Palazzo una lapide di gusto classico porta la scritta: Felicita, vale in Deo, accompagnata da una colomba.
È riferimento evidente alla lapide della matrona che donò il monte al Santo. In tal modo la fondazione dello Stato si lega anche all’opera di battezzatore di Marino che, riconosciuto come "uomo di Dio", convertì e battezzò la famiglia di Felicissima guarendone il figlio Verissimo.
All’interno, nella Sala del Consiglio dei XII, si vede San Marino mentre benedice la sua città (Bartolomeo Gennari,1594-1661). É il quadro più famoso del Santo, ed è stato riprodotto in numerose edicole votive sparse nel territorio dello Stato e in tre fontane: a Porta della Fratta, a Domagnano e a Faetano.
Nella Camera di Scrutinio si trova l’altra immagine di San Marino opera di Giovanni Lanfranco (1582-1647) e ancora un’opera di autore ignoto del Settecento che lo mostra in gloria, levato sulle nubi. Sul fronte del Palazzo una lapide di gusto classico porta la scritta: Felicita, vale in Deo, accompagnata da una colomba. È riferimento evidente alla lapide della matrona che donò il monte al Santo. In tal modo la fondazione dello Stato si lega anche all’opera di battezzatore di Marino che, riconosciuto come "uomo di Dio", convertì e battezzò la famiglia di Felicissima guarendone il figlio Verissimo.