Nel suo discorso alla città, la vigilia della solennità di Sant’Ambrogio, il nostro Arcivescovo partendo dall’immagine biblica della Gerusalemme celeste (cfr. Ap 21,2-4) ha indicato «un “progetto di Città” che, in qualche modo, partecipi del “sogno” stesso di Dio […]. La Città del nostro sogno e della nostra volontà – ha continuato l’Arcivescovo – è una Città nella quale i luoghi “ della” vita diventino veri luoghi “di” vita. È questo l’impegno che tutti ci attende e che, per primi, chiama in causa i cristiani se, come devono, vogliono essere “testimoni di Gesù ” […]. Nella medesima prospettiva, c’è bisogno di un tempo più “ meditativo” per l’arte, per le cose belle che riservatamente Milano racchiude, per la musica, per il teatro, per la cultura, che devono sempre più diventare opportunità per tutti.
C’è bisogno di un tempo che sia occasione di incontro e di scambio, di relazioni intense per tutti: questo tempo dispone l’anima alla riflessione e alla contemplazione e lascia spazio perché la serenità abiti i cuori e il senso religioso cresca».
E’ proprio lasciandoci guidare dal magistero del nostro Arcivescovo, che vogliamo invitare i nostri lettori a scriverci per creare quel dialogo e quei momenti di incontro e di confronto auspicati nell’editoriale di questo numero e dallo stesso Arcivescovo.