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Dal 16 al 23 dicembre

La Novena di Natale in Duomo

Ogni giorno due momenti celebrativi: alle 13.15 recita dell’Ora media e breve meditazione; alle 17.30 Eucaristia capitolare e celebrazione dei Vespri

di Federico PIZZI

12 Dicembre 2019
Milano, Duomo vetrata del XV secolo (particolare)

A partire dal 16 dicembre, con la Commemorazione dell’Annuncio a san Giuseppe e le successive Ferie prenatalizie «dell’Accolto» (de Exceptato), la liturgia dell’Avvento è orientata alla preparazione più prossima al Natale di Gesù.

Come scrive l’Arcivescovo, «nel Tempo di Avvento si può sperimentare come la celebrazione sia il principio della vita della Chiesa e ne alimenti la speranza. […] È opportuno che anche gli adulti si preparino al Natale perché sia vissuto non solo come “una festa per i bambini” […]. Per gli adulti la Novena di Natale […] sia piuttosto occasione per la contemplazione, la preparazione alla Confessione, la consapevolezza della dignità di ogni persona chiamata a conformarsi al Figlio di Dio che si è fatto figlio dell’uomo perché ogni persona umana possa diventare partecipe della vita di Dio» (Corro verso la mèta. Lettera per il Tempo di Avvento).

La Cattedrale, cuore della vita liturgica della Diocesi, accompagna questi giorni con due momenti celebrativi specifici rivolti a tutti e, in particolare, a quanti – per motivi di studio e di lavoro – ogni giorno si trovano in centro a Milano: alle 13.15 recita dell’Ora media e breve meditazione; alle 17.30 Eucaristia capitolare e celebrazione dei Vespri. Nei giorni feriali da lunedì a venerdì sono sospese le celebrazioni eucaristiche delle 8.30 e 12.45.

Attraverso l’ascolto della Parola di Dio e la preghiera liturgica, affrettiamo il nostro cammino nella speranza, facendoci pellegrini verso Betlemme – proprio come Maria e Giuseppe rappresentati nell’antello della vetrata del Duomo, dedicata del Nuovo Testamento, riprodotto qui a fianco – e chiediamo di essere illuminati dal Signore Gesù che, venendo nel mondo, vince la notte del nostro cuore, compie ogni attesa, conforta ogni solitudine e santifica ogni esistenza: «Sii vicino, o Dio onnipotente, a chi ti aspetta con cuore sincero; a chi si sente tanto fragile e povero dona la forza e la ricchezza della tua carità inesauribile».