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LETTERA DELL’ARCIVESCOVO

14 Marzo 2006

La riforma liturgica avviata dal concilio Vaticano II ha consentito un rinnovamento profondo dei testi in uso nell’ambito del rito ambrosiano, senza tuttavia che sia stato possibile predisporre un rinnovamento di tutti i libri liturgici. Tra i libri liturgici non ancora approntati in forma propria per il rito ambrosiano si segnala il libro relativo al rito del matrimonio, in quanto dopo l’approvazione per il rito ambrosiano del Ritus Matrimonii infra Missam e del Ritus Matrimonii extra Missam in data 14 ottobre 1965 (da parte del Consilium ad exsequendam constitutionem de sacra liturgia) non vi è stato l’approntamento di un vero e proprio libro liturgico; per la celebrazione delle nozze venne quindi assunto anche nelle comunità di rito ambrosiano il testo in lingua italiana adottato obbligatoriamente per il rito romano dal 30 marzo 1975. 

La Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti ha successivamente disposto, in data 19 marzo 1990, la pubblicazione di una seconda edizione del medesimo rito, approvandone la traduzione in lingua italiana in data 29 aprile 2004. Quando pertanto la Conferenza episcopale italiana ha provveduto alla pubblicazione dell’edizione “tipica” del Rito del matrimonio, disponendone l’uso obbligatorio a decorrere dal 28 novembre 2004, tale libro ha iniziato a essere utilizzato anche nelle comunità di rito ambrosiano, in sostituzione del testo precedente. 

Desiderando ora dare debite indicazioni in merito alle disposizioni da osservare nelle comunità di rito ambrosiano per la celebrazione del matrimonio, con il presente atto, agendo in qualità di Capo-Rito e avendo consultato la Congregazione per il rito ambrosiano, confermiamo la scelta di adottare in tutte le comunità di rito ambrosiano il Rito del Matrimonio del rituale romano in lingua italiana, che pertanto andrà obbligatoriamente assunto, fino a che non si disporrà la promulgazione di un libro liturgico proprio. 

L’assunzione del libro liturgico romano chiede tuttavia di apportare debiti adattamenti affinché il testo del rituale sia coerente in tutte le sue parti con quanto stabilito negli altri libri liturgici ambrosiani (in particolare il Messale) e le possibilità di differenti scelte rituali già previste siano configurate in modo conforme e conseguente alle peculiarità della tradizione ambrosiana. A tal fine, recependo ai sensi dell’art. 4.2 dello Statuto le indicazioni emerse nella Congregazione per il rito ambrosiano, disponiamo che in tutte le comunità di rito ambrosiano siano osservate con attenzione le indicazioni offerte dal Direttorio per l’uso del nuovo Rito del Matrimonio nella liturgia ambrosiana nel testo allegato al presente decreto, comprensivo anche di alcuni suggerimenti relativi alla prassi pastorale. Le disposizioni del Direttorio dovranno essere considerate efficaci a partire dal prossimo 16 aprile, Domenica di Pasqua nella Risurrezione del Signore. 

Diamo incarico ai competenti organismi di Curia di garantire l’adeguata diffusione delle presenti disposizioni presso tutte le comunità di rito ambrosiano, provvedendo anche alla produzione di quei sussidi che risulteranno opportuni per l’uso concreto dei pastori, dei nubendi e di quanti collaborano alla preparazione e allo svolgimento della celebrazione nuziale. 

Milano, 11 febbraio 2006
Cardinale Arcivescovo
Dionigi Tettamanzi Cancelliere Arcivescovile
Don Marino Mosconi