
«Ormai siamo alla fine del trasloco, manca pochissimo al nostro trasferimento definitivo da via Bellotti a Quarto Oggiaro. Abbiamo tanta fiducia e speranza per il futuro che ci attende nella nuova sede, anche se, come è ovvio, non mancherà un pizzico di sana nostalgia nel lasciare le persone che vivono in questo quartiere con le quali si sono creati legami di amicizia belli e profondi. La certezza è che il Signore ci sta chiamando a fare questo passo e quindi seguiamo Lui e ci fidiamo di Lui». Sono questi i sentimenti a cui dà voce madre Maristella dell’Annunciazione, priora del monastero San Benedetto e claustrale della Congregazione monastica delle Benedettine Adoratrici del Santissimo Sacramento.
«La struttura dove andremo – racconta – era una scuola, la “Pastor Angelicus” di cui è stata ristrutturata una piccola parte. Quindi si tratta di un edificio molto più semplice e piccolo rispetto al monastero che lasciamo e che ormai, tuttavia, era divenuto esageratamente sproporzionato rispetto ai numeri della nostra comunità. Abbiamo ristrutturato le nuove celle, il refettorio e la cucina e allestito una piccola cappella interna. Il nome del monastero rimane “San Benedetto”. La zona è quella di Quarto Oggiaro, che a noi piace perché è periferica, molto popolare, ma nello stesso tempo ariosa, luminosissima e allarga il cuore. Partire con l’avvio del nuovo monastero nell’anno giubilare dedicato alla speranza ci sembra un segno e ci riempie di speranza. Un’ulteriore coincidenza che mi è sembrata significativa è che il responsabile della Cp nel cui territorio si trova il monastero sia don Bonora che ho conosciuto ai tempi in cui studiavo Lettere antiche in Statale dove lui era cappellano».
Delle 10 consorelle interessate, sono le tre che hanno più 80 anni ad essere «le più entusiaste e “lanciate” in questa avventura, avendo un grande desiderio di vedere la nuova casa. Abbiamo anche una novizia di 25 anni che si sta preparando ai voti perpetui. Venerdì prossimo alle ore 18, per l’inizio della nostra presenza, vivremo la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo nella parrocchia di Sant’Agnese», racconta madre Maristella.
«Accogliamo tra noi le suore con grande gioia e abbiamo già coinvolto la Comunità pastorale “Cenacolo” in questo benvenuto che sottolineeremo il 28 febbraio sera insieme con l’arcivescovo». È don Augusto Bonora responsabile della Cp “Cenacolo” di Quarto Oggiaro, a raccontare, da parte sua, come la gente si stia preparando all’arrivo delle religiose benedettine. «Certamente la presenza di un monastero in questo contesto non è una cosa scontata, ma è stata provvidenziale. Infatti, le suore che gestivano la scuola “Pastor Angelicus” cercavano da anni una possibilità per poter lasciare l’immobile e si prospettava una vendita, avendo chiuso l’Istituto primario da 4 anni, ed essendo comunque rimaste a servizio della parrocchia di Sant’Agnese. Poi, si sono incontrate le due necessità».
Nell’inserirsi nella vita di un quartiere non sempre facile come Quarto Oggiaro, le monache potranno fare tesoro del prezioso servizio offerto dalla Comunità del monastero San Benedetto in tempo di Covid attraverso il sostegno telefonico e online nel contesto dell’iniziativa diocesana, “Pronto? C’è un angelo?”. «Credo che la loro stessa presenza – conclude Bonora – permetterà di porsi come un polo spirituale, mantenendo naturalmente l’identità di claustrali, anche se l’assoluta vicinanza a “Sant’Agnese”, magari, potrebbe permettere, qualche momento di condivisione e di accoglienza, ad esempio, per l’organizzazione di esercizi spirituali».