Non poteva mancare la tappa al lago di Kariba e alla storica diga al confine tra lo Zambia e lo Zimbabwe. La diga, progettata nel 1955, è stata realizzata da 1300 italiani e inaugurata nel 1960 dalla regina Elisabetta. Ma per la diocesi ha un significato tutto particolare. Il Vescovo locale, infatti, al termine dei lavori, sapendo che il prete trentino che seguiva gli operai sarebbe rientrato, ha cercato una soluzione perché la popolazione non perdesse un’assistenza materiale e spirituale. Il pastore africano si rivolse allora a monsignor Montini, arcivescovo di Milano perché inviasse qualcuno a Kariba. E così don Ernesto Parenti partì come fidei donum insieme a un altro prete della diocesi di Lodi. Fu dunque il primo di una lunga serie di sacerdoti ambrosiani che ancora oggi continuano il lavoro pastorale non solo in Africa, ma anche in altri Paesi.
Tra i primi preti fidei donum a Kariba anche don Alessandro Tanzi, membro della delegazione ambrosiana che in questi giorni si è recata in Zambia. In poco tempo a Kariba, un piccolo centro arroccato su una collina, sono sorte scuole, un centro sociale, un piccolo dispensario gestito dalle Suore di Maria Bambina e un convento di suore africane.
La diga
La diga di Kariba misura 128 m. di altezza, con una larghezza della cresta di 617 m e una larghezza alla base di 24 m. Nel marzo 1955 si prese la decisione di costruire la diga. Nel 1958 iniziò il riempimento d’acqua e solo nel 1963 raggiunse il livello massimo. Durante i lavori, per un cedimento di pilastri in cemento armato morirono 10 operai. La regina Elisabetta d’Inghilterra inaugurò la diga nel 1960.