Sabato 14 gennaio, alle 9.30, in via Sant’Antonio 5 a Milano, è in programma la prima tappa del percorso diocesano di formazione socio-politica, che intende approfondire i processi che favoriscono la fraternità (leggi qui). Si partirà dal mondo del lavoro, dimensione fondamentale dell’uomo, e in particolare dai suoi luoghi. Ad approfondire questa tematica saranno Antonella Occhino (preside della facoltà di Economia dell’Università Cattolica), Andrea Villa (presidente delle Acli di Milano, Monza e Brianza) e l’imprenditore Giuseppe Scarpa; seguirà un momento di dialogo e confronto (vedi qui la locandina).
Gesù e il lavoro
Nel Vangelo di Luca Gesù nasce in un «alloggio» (katályma): non proprio una stalla, ma uno spazio ulteriore della casa dove si ospitavano gli animali nelle notti fredde; talora era ricavato nella roccia, ma non necessariamente, né era raro il fatto che vi dormissero anche persone. Ecco allora spiegata quella «mangiatoia» (fátne) nella quale viene adagiato il neonato Gesù. Questo alloggio è molto probabilmente un luogo di lavoro. Gesù nasce a Betlemme, «città del pane»: anche questo luogo richiama in sé un’attività lavorativa, in un alloggio che è luogo di lavoro. Fin dai primi gemiti della sua vita terrena Gesù desidera incontrare l’uomo in uno dei suoi luoghi fondamentali: quello del lavoro.
Ma anche quando Gesù sceglie i primi quattro discepoli, le «coppie di fratelli» soci nella loro attività di pesca, «vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti» (Lc 5,2). La barca diventa luogo di incontro e di chiamata vocazionale; dall’arte del pescare con competenza e professionalità nel lavoro quotidiano all’arte di diventare «pescatori di uomini» per una nuova missione. Anche la chiamata di Levi si svolge in un luogo di lavoro: «Vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: Seguimi!» (Lc 5,27). Il banco delle imposte diventa esperienza dell’incontro che cambia la vita, che riempie di senso l’esistenza anche dei più lontani.
I cambiamenti di oggi
La dimensione del luogo di lavoro solleva interrogativi fondamentali sull’agire umano: il senso del nostro lavoro, il valore che esso crea; la dimensione della relazione, così essenziale in ogni lavoro; il valore etico dei comportamenti e delle scelte che facciamo nel nostro lavoro. Oggi il mondo del lavoro è soggetto a grandi cambiamenti di natura organizzativa, legati soprattutto allo sviluppo della digitalizzazione e alle nuove esigenze della logistica, che la pandemia ha grandemente accelerato. I luoghi e i modi di lavoro si ridisegnano e, con essi, si ridisegnano le relazioni e gli orizzonti di scelta.
Dal luogo ai diritti e doveri
I mutamenti di scenario non solo interessano stili di vita e di comportamento, e quindi la condizione personale dei lavoratori, ma toccano nel profondo anche il nostro modo di pensare il lavoro, di considerare e tutelare i diritti dei lavoratori, senza dimenticare i loro doveri. Per poter esprimere e promuovere la dignità del lavoratore è necessario un luogo capace di creare le condizioni necessarie per tutto questo, dalla sua messa in sicurezza alla sua promozione umana come singolo e come appartenente a una collettività, luoghi capaci di favorire la bellezza dell’umano che anche nella fatica del lavoro riesce a scoprirsi all’interno di una rete di autentica “fraternità”.
Per gli iscritti al corso socio-politico 2023 è necessario inviare conferma della propria presenza. Per coloro che invece vorranno iscriversi unicamente al singolo incontro il costo è di 15 euro inviando un’email a sociale@diocesi.milano.it.