«La Chiesa povera per i poveri di Papa Francesco è di tutti ed è per tutti. Anche l’8xmille è di tutti ed è per tutti. Perciò queste risorse, destinate alla Chiesa cattolica attraverso il semplice gesto di una firma, sono importanti. Perché ogni giorno ci sono poveri sfamati nelle mense Caritas, sacerdoti che celebrano l’Eucarestia, ragazzi che giocano negli oratori, volontari che offrono un sostegno ai bisognosi nei centri d’ascolto e d’accoglienza. Destinare l’8xmille è un appuntamento con l’altruismo e contro l’individualismo. Non deve essere mancato perché renderà più dignitosa la vita di tante persone». Ad affermarlo è il responsabile del Servizio Promozione Matteo Calabresi.
La XXV Giornata Nazionale
La domenica 4 maggio, XXV Giornata Nazionale di sensibilizzazione dell’8xmille alla Chiesa cattolica, richiama ogni battezzato proprio alla dimensione di corresponsabilità.
Una corresponsabilità che travalica il gesto personale di firmare la propria dichiarazione dei redditi e si allarga alla testimonianza, magari anche attraverso la comunicazione e la scoperta di come viene impiegato l’8xmille. Non a caso anche gli spot pubblicitari che in queste settimane scorrono sui più diversi mezzi di comunicazione presentano figure di testimoni e non di testimonial. Di persone vere aiutate da questo specifico canale economico. La chiusa di ogni clip è “Chiedo a loro”, poiché lo sanno – occhieggia il messaggio – per esperienza diretta.
Con una firma, e col proprio coinvolgimento, si assicura la realizzazione o il mantenimento di tutti quei progetti utili a ridare una speranza a chi ha perso il lavoro o è costretto a stare lontano dal proprio paese. A dare una risposta alle numerose povertà: materiali, morali e spirituali.
Ogni firma racchiude in sé la capacità di pensare agli altri: al prossimo e a chi vicino non è. L’8xmille può essere uno strumento efficace per raggiungere tale fine, per contribuire a sostenere migliaia di attività pastorali, caritative e circa 37 mila sacerdoti in Italia e nel Terzo mondo.
Anche se certamente «non basta solo una domenica per ricordare che tutti i cristiani sono chiamati a prendersi cura dei più fragili della Terra» (Papa Francesco, Evangelii Gaudium, 209).
L’8xmille in breve
La possibilità di destinare l’8xmille del gettito Irpef alla Chiesa cattolica nasce dalla revisione concordataria del 1984 ed è in vigore dal 1990. I fondi raccolti hanno tre destinazioni: esigenze di culto e di pastorale della popolazione; sostentamento del clero diocesano; e interventi caritativi in Italia e nel Terzo Mondo. Grazie a oltre l’80% dei contribuenti che ha scelto di firmare per la Chiesa cattolica, nel 2013 è stato possibile contribuire alla missione della Chiesa: per il culto e la pastorale nelle diocesi e nelle parrocchie, le nuove chiese parrocchiali, le iniziative nazionali e il restauro del patrimonio artistico (421 milioni), per i progetti di carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo (240 milioni), per sostenere circa 37 mila sacerdoti diocesani, compresi i circa 500 fidei donum in missione all’estero (382 milioni di euro). Maggiori informazioni si trovano su www.8xmille.it
I dati di Milano
Anche quest’anno alla diocesi di Milano sono giunti da questo cespite 13 milioni di euro, più i circa 20 milioni,
gestiti dall’IDSC, utilizzati per l’integrazione della remunerazione dei preti.
Agli interventi caritativi sono stati destinati 5.893.000,00 euro (nel 2010 erano stati 4.501.977,22; con un beneficio per la carità di quasi un milione e 400 mila euro. Incremento già incominciato negli ultimi anni).
Il culto e la pastorale hanno mantenuto invece pressoché la stessa devoluzione di 7.336.982,27 (nel 2010 erano 7.223.181,66).
I dettagli del resoconto sono pubblicati su www.chiesadimilano.it