La parrocchia dell’Annunciazione, nel Decanato di Affori, ha visto passare negli anni scorsi numerosi siriani in fuga dalla guerra. I sacerdoti e le famiglie milanesi si erano mobilitati per aiutarli nel loro transito a Milano prima che ripartissero verso la Svezia o la Germania.
Inaspettatamente, un siriano, che ora vive e lavora in Svezia, in questi giorni si è ripresentato per ringraziare dell’ospitalità ricevuta e ha anche donato un’offerta di 200 euro, soldi che potranno servire per altri che si troveranno in stato di bisogno.
Questa storia ha fatto il giro del quartiere ed è anche finita sui giornali.
È una domenica mattina, al sacerdote suona il campanello e una persona con voce maschile gli chiede di essere ricevuto. Il prete apre la porta e si trova davanti un signore con un volto che non gli dice nulla. La persona che ha di fronte invece sorride e dandogli la mano si presenta così: «Sono un siriano e nell’estate 2014 sono stato accolto per qualche giorno da voi nella vostra chiesa. Adesso abito in Svezia, ho preso qualche giorno di ferie e sto passando a ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato in quel momento drammatico». Il sacerdote rimane senza parole anche perché proprio non riesce a riconoscerlo. Il siriano allora lo solleva dall’imbarazzo: «Noi eravamo in tanti e non puoi ricordarti di me. Ma io sì, tu mi hai accolto nella tua chiesa». Poi, mentre gli porge la busta gonfia di banconote, aggiunge: «Tu hai aiutato me, adesso con questi soldi aiuta quelli che oggi sono poveri e in difficoltà».