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«Scelti […] per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità»

II Domenica dopo l’Epifania – Visita Pastorale (Decanato di Rho) Rho - Comunità Pastorale “Maria Madre della Speranza”, 19 gennaio 2025

19 Gennaio 2025

1. La Visita Pastorale

La Visita Pastorale è l’occasione per dirvi: “Voi mi siete cari. Voi mi state a cuore”. Normalmente il Vescovo esprime la sua sollecitudine per le comunità inviando i preti e coloro che ricevono dal Vescovo il mandato di prendersi cura della Chiesa nel territorio. La Visita Pastorale è l’occasione per dirlo di persona.

La Visita Pastorale è l’occasione per esprimere e raccomandare la consapevolezza di essere parte della Chiesa di Milano e di essere inseriti nella comunione cattolica. La Chiesa locale è la Diocesi e le singole Parrocchie sono parte di questa grande comunità, che è chiamata a percorrere il tempo e abitare lo spazio come pellegrina di speranza, per farsi carico della speranza del mondo annunciando il Vangelo di Gesù.

Le singole Parrocchie sono il luogo prossimo della relazione tra le persone e la tradizione ha dato molta importanza alla Parrocchia, fino al rischio di autoreferenzialità. Le forme di pastorale di insieme che hanno preso forma istituzionale nella Comunità Pastorale “Maria Madre della Speranza” segnalano promesse e difficoltà, che il Consiglio Pastorale legge «come un travaglio e desidera dare alla luce una realtà bella. Si percepisce molto il desiderio di camminare insieme e i germogli di questo si intravedono soprattutto nei giovani, nel neonato Consiglio dell’Oratorio, nella Caritas e nel lavoro di équipe delle catechiste».

Non si devono sottovalutare le difficoltà che il Consiglio Pastorale indica: «difficoltà nelle relazioni tra le persone, difficoltà nella comunicazione, difficoltà nella programmazione condivisa». La presenza apprezzata di tanti carismi e di tante persone laiche disponibili e preparate è una potenzialità che deve essere valorizzata.

Forse tutti siamo chiamati a percepire la vocazione ad una rinnovata disponibilità allo Spirito che con i suoi doni apre vie nuove e rinnova la gioia di essere presenti e corresponsabili in questa Chiesa diocesana, in questa Comunità Pastorale e in queste Parrocchie, con un impegno di armonizzazione che propizi un clima di pace, di gioia, di stima e di benevolenza verso tutti.

Siate consapevoli, siate fieri, siate disponibili per una vita della Parrocchia che sia inserita nella vita della città, nei rapporti con le altre Parrocchie del territorio, nel Decanato, nella Diocesi, che è la Chiesa locale nel suo mistero e nella sua configurazione reale, all’interno della Chiesa Cattolica.

La Visita Pastorale è il momento per ascoltare insieme la Parola di Dio, quello che il Signore vuole dire, oggi a questa comunità, nella celebrazione della Messa domenicale.

 

2. Invito al cantico, all’esultanza, alla benedizione

«Benedetto […] benedetti […] scelti prima della creazione del mondo […] a lode dello splendore della sua grazia di cui ci ha gratificati nel Figlio amato». Per questo siamo convocati, per cantare la grandezza del Signore che ci ha reso partecipi della sua gloria; il desiderio di Dio si compie in Gesù: «ricondurre al Cristo unico capo, tutte le cose […] in lui siamo stati fatti anche eredi».

Noi cantiamo la vita, la vita di Dio in noi. Noi esultiamo di gioia per la grazia di essere chiamati, di vivere la vita come vocazione. Noi sorridiamo, perché conosciamo la fonte della gioia invincibile. Noi abbiamo bevuto il vino buono, «tenuto da parte finora». Noi benediciamo il Signore che ci ha benedetti.

Ecco perché ci troviamo per la messa vigiliare che introduce nella Pasqua settimanale, perché siamo contenti di essere cristiani, siamo coscienti di essere figli di Dio: «avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria».

 

3. La contraddizione del Cristianesimo triste, noioso, scoraggiato.

Perciò noi che partecipiamo alla festa siamo chiamati a contrastare quell’aria che talora si respira. Si avverte, infatti, talora che i cristiani sono tristi, scoraggiati, annoiati. Da dove viene questa contraddizione tra l’essere chiamati a vivere nella comunione con il Padre, uniti a Gesù, per grazia di Spirito Santo e l’essere scontenti, sovrastati dalle preoccupazioni, delusi e lamentosi?

Forse il rapporto con Gesù si è diluito in una commemorazione delle sue parole; forse l’interesse per l’immediato ha fatto scomparire la speranza; forse una presunzione di essere capaci di preparare la festa da soli ha condotto all’esperienza di non avere più vino; forse l’aspettativa di un successo mondano ha indotto a costatare il fallimento e quindi a perdersi d’animo; forse…

Perché sei triste? Perché partecipi alla Messa senza essere trasfigurato della grazia? Perché molti trovano noiose le nostre celebrazioni?

 

4. «Qualsiasi cosa vi dica, fatela»

Maria sa quale sia il modo per vivere in pienezza ed attingere alla fonte della gioia. La strada da percorrere è l’obbedienza a Gesù. Gesù è vivo, è risorto, è presente in mezzo a noi e ci dona il vino buono, la gioia vera.

Non ci è chiesto di essere tanti, non ci è chiesto di convincere tutti, non ci è chiesto di essere giovani o vecchi, non ci è chiesto di risolvere tutti i problemi, non ci è chiesto di essere irreprensibili e perfetti, non ci è chiesto di avere tutte le risorse per realizzare quello che abbiamo in mente.

Solo ci è chiesto di ascoltare quello che Gesù dice e metterlo in pratica.