In questo giorno le Chiese ortodosse ricordano il profeta Eliseo, la cui vita è narrata nel Primo e nel Secondo Libro dei Re. Vissuto nel secolo IX a.C., fu discepolo ed erede di Elia, continuatore della sua opera profetica. Nel momento dell’ascensione di Elia in cielo su un carro di fuoco, Eliseo aveva ottenuto da lui i due terzi del suo spirito, una misura corrispondente alla parte di eredità spettante al primogenito nelle famiglie di quel tempo.
Esercitò il suo ministero annunciando la potenza vivificante del Dio d’Israele con la parola e le opere che compì nel suo nome, soprattutto a vantaggio dei piccoli e dei sofferenti. I suoi prodigi annunciano, prefigurandole, le opere che compirà il futuro Messia, Gesù. La sua opera si svolse nel Regno del Nord dove rivendicò con coraggio la fedeltà al Dio unico in un periodo molto travagliato della storia della monarchia d’Israele.
Dal testo biblico si può riconoscere attorno ad Eliseo un germe di vita comunitaria tra i profeti. È certo che nella storia del monachesimo cristiano Eliseo è stato considerato come un modello a cui ispirarsi. Tale ispirazione si può riconoscere evidente particolarmente nei Dialoghi di Gregorio Magno nella sua narrazione della Vita di san Benedetto da Norcia. Eliseo morì agli inizi dell’VIII secolo a.C.
Sant’Eliseo
Lunedì della settimana della III Domenica dopo Pentecoste