1. Come si fa per rendere abitabile la terra?
Ci sono infatti molte preoccupazioni, molte paure, molte domande che non trovano risposta.
Come si fa a rendere abitabile la terra? Alcuni forse pensano che non sia più abitabile, che bisogna cercare casa sulla luna, su Marte o su qualche isola lontana in qualche oceano.
Alcuni forse pensano che siano necessarie una forza particolare, una intelligenza straordinaria, una organizzazione perfetta. Alcuni pensano che si debbano eliminare tutti quelli che la rovinano, i cattivi, i poveri, gli stranieri.
2. Il peccatore perdonato principio di relazioni promettenti
La parabola di Gesù che mette in ridicolo il fariseo con la sua intima presunzione di essere giusto, di essere migliore degli altri, di salvarsi da solo con la sua condotta irreprensibile. E con questa figura ridicola e antipatica, Gesù suggerisce che la via giusta per vivere in pace e rendere desiderabile la vita è quella del pubblicano, che prega e invoca pietà: O Dio, abbi pietà di me peccatore.
Il peccatore perdonato è umile, sa di non meritare niente, non presume di essere migliore degli altri, non pretende di avere più diritti degli altri, perciò non guarda nessuno con disprezzo, non giudica gli altri.
Il peccatore perdonato sa di non bastare a sé stesso, sa di aver bisogno di Dio e sa di aver bisogno degli altri. È uno con il quale è facile incontrarsi, fare amicizia, stabilire buoni rapporti, perché non pretende di aver niente da insegnare, non vuole imporsi. È grato per l’aiuto che ricevere e per l’amicizia che può sperimentare.
Il peccatore perdonato è convinto di aver così poco da dare e di avere molto da ricevere. Contribuisce a rendere abitabile la terra perché sa apprezzare tutti e sa dire grazie e sa commuoversi per i bisogni degli altri, perché nel malato riconosce sé stesso, un povero malato, nel povero sa riconoscere sé stesso, un pover’uomo, in chi è solo riconosce sé stesso, uno con il quale non vogliono aver niente a che fare coloro che si ritengono giusti e superiori agli altri.
Il peccatore perdonato fa del bene, si mette a servizio di quelli ai quali può essere utile non per dimostrare di essere bravo, non per condiscendenza e compassione dei poveri, dei malati, ma perché si sente fratello, sorella, chiamato a servire.
Il peccatore perdonato dice sempre grazie. Grazie al malato che aiuta, grazie a chi lo aiuta quando è malato, grazie al vicino simpatico, grazie al vicino antipatico, grazie per i giorni di sole, grazie per i giorni di pioggia, grazie a tutti, perché tutto è grazia.
Il peccatore perdonato sa di essere capace di fare alcune cose, fa bene il suo mestiere, ma sa anche di non essere capace di fare tutto. Gli riescono bene, però, le cose semplici: stringere la mano di chi è solo in ospedale, sorridere a quelli che incontra, camminare adagio per accompagnare chi cammina adagio, dare un bicchiere d’acqua a chi deve prendere una medicina.
Il peccatore perdonato spesso si spaventa quando sente notizie di disastri, di cattiverie, di follie e non sa che cosa fare. Perciò continua a pregare, ma non prega solo per sé stesso: “O Dio, abbi pietà di noi peccatori”.
3. La terra abitabile.
La via che Gesù raccomanda per rendere abitabile la terra è quella di vivere tutti l’atteggiamento del peccatore perdonato: la gratitudine, l’umiltà, la prontezza nel servire.
Il messaggio di Papa Francesco per questa XXXII giornata del malato è “Non è bene che l’uomo sia solo”. Curare il malato curando le relazioni. Siamo tutti un po’ malati, la terra è malata. Tutti abbiamo bisogno di essere curati e tutti abbiamo la responsabilità di curare. Impariamo a curare le relazioni dal peccatore perdonato.