Anche se la distanza da Bosisio aumenterà un poco, anche se gli impegni pastorali di una Diocesi richiederanno al nuovo Vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, presenza e impegno di vita e di cuore, non potranno diminuire in proporzione affetto e sintonia che si sono costruiti e consolidati in un lungo cammino di anni di impegno, di condivisione e di ricerca con e a fianco de “La Nostra Famiglia”.
Da giovane prete, invitato da monsignor Luigi Serenthà a “La Nostra Famiglia” di Ponte Lambro, ha iniziato la sua frequentazione offrendo preziosi contributi di studio e di formazione spirituale alle Piccole Apostole della Carità, con le quali ha trovato immediata sintonia, e più in particolare con l’allora responsabile generale Zaira Spreafico (1920-2004).
Gioviale e arguto, dalla battuta pronta, spalancato alla comunicazione, di profondo calore umano, ha gradatamente aperto il suo cuore al mondo della disabilità, rimanendone a sua volta affascinato e ricevendone stimolo e ricarica spirituale e umana. Vi ha scoperto una ricchezza insperata nelle sue diverse componenti: bambini e ragazzi disabili, giovani operatori e volontari, genitori e amici. Ne ha condiviso esperienze, aspettative, programmi, animando incontri, condividendo momenti di vita, «stringendo la mano per camminare insieme…» (è una delle sue ricorrenti espressioni).
È stato per diversi anni animatore della Sezione di Bosisio del Gruppo Amici de La Nostra Famiglia, suscitando correnti di impegno e a sua volta approfondendo il valore dell’amicizia. Affascinato dalla spiritualità del Beato Don Luigi Monza, cuore de “La Nostra Famiglia”, oltre che aiutare ad approfondirne il carisma con corsi, incontri, lezioni, ha intuito che nella stessa denominazione “La Nostra Famiglia” è racchiuso un programma di vita per le famiglie e ne ha curato un percorso in salita, creando un movimento di famiglie. Fortemente sensibile agli affetti familiari, nel movimento di spiritualità familiare ha avuto modo di sentirsi «a casa», respirando e insieme contribuendo a creare e mantenere il clima di accoglienza, predilezione, benevolenza, comunione.
Il nuovo impegno a Novara ce lo sottrarrà per alcuni momenti di concreta presenza e per alcuni preziosi apporti di teologia e approfondimento spirituale, ma siamo altrettanto certe di essere nel cuore e nella vita del nostro «carissimo don Franco» – come ci piace continuare a chiamarlo – come la «sua» Famiglia, quella a cui attingere, tornare nei momenti portanti della vita, in cui riversare e sempre ritrovare la ridondanza dei doni del Signore, da ricevere e da ridonare.