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Per la consolazione e la perseveranza

Festa della scuola B.V. Maria Consolatrice, Milano - 16 maggio 2024

16 Maggio 2024

Il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti sull’esempio di Cristo Gesù (Rm 15,6).

1. Il mondo si è ammalato di tristezza.

Che cosa fece il Signore Iddio quando il mondo si ammalò di tristezza?
Infatti erano malati di tristezza i nonni e dicevano: “Ecco, siamo vecchi, ecco siamo soli. Con tutto quello che abbiamo fatto non c’è nessuno che si ricordi di noi. Ecco, siamo vecchi, ecco, abbiamo tanti dolori. Ecco ormai la morte è vicina!”.
Erano malati di tristezza i genitori, i professori e dicevano: “Lavoriamo, lavoriamo, sempre a correre di qui e di là per i nostri figli e non riusciamo a combinare niente: non ci danno retta; compriamo, vendiamo e non abbiamo mai abbastanza; siamo brillanti e facciamo gli spiritosi, ma non siamo mai sicuri di essere abbastanza amati, abbastanza capiti!”
Erano malati di tristezza i giovani e dicevano: “Ci dicono tutti: avanti, avanti, voi siete il futuro del mondo! ma non c’è nessun futuro desiderabile; Ci dicono tutti: corri, corri, ma nessuno ci dice verso dove. Ci dicono studia, impegnati, ma non sanno dirci per che cosa”.
Erano malati di tristezza persino i bambini e facevano brutti sogni e si svegliavano spaventati e avevano sempre paura: c’è da qualche parte un mostro che mi vuole rapire.

 

2. Il gran consiglio.

Che cosa fede il Signore Iddio quando il mondo si ammalò di tristezza?
Radunò il gran consiglio e domandò: “Abbiamo creato gli uomini e le donne perché fossero felici. Invece si sono ammalati di tristezza e sono infelici. Che cosa dobbiamo fare?”.
Si fece avanti il gran consigliere Pluto: “Per guarire la tristezza ci vuole la ricchezza. Manda sulla terra una epoca di prosperità e saranno tutti contenti”. Ma tutti convennero che non era un consiglio saggio. La terra è piena di ricchezze, ma invece di rendere felici, gli uomini e le donne si fanno la guerra per impossessarsi delle ricchezze degli altri.
Si fece avanti la gran consigliera Sofia: “Per guarire la tristezza ci vuole il sapere. Se gli uomini conoscono tutte le risposte alle loro domande saranno saggi e contenti”. Ma molti erano scettici: la terra è piena di libri che danno tutte le risposte, ma gli uomini non li leggono e non imparano mai niente.
Si fece avanti il gran consigliere Gaudenzio: “Per guarire la tristezza bisogna divertirsi. Trasforma la terra in un grande luna park: che tutti possano mangiare, bere, godere ogni sorta di piacere e saranno tutti contenti”. Ma non era un buon consiglio: la terra è piena di ubriachi infelici, di drogati infelici, di obesi infelici.
Si fece avanti il Figlio: “Padre, manda me: starò con loro e li condurrò sulla via della gioia”.
Si fece un grande silenzio. Infine il Padre disse: “Ma davvero vuoi andare. Forse non ti accoglieranno, forse non ti crederanno, forse ti faranno del male. Gli uomini felici possono essere cattivi”.
Ma il Figlio disse: “Padre, eccomi. Manda me”.

 

3. Il Figlio nacque da una donna, Maria.

Come ha fatto il Figlio a indicare la via della gioia?
Poi Maria andò a visitare Elisabetta e la casa di Elisabetta si riempì di gioia: Appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. Nella visita di Maria alla parente anziana Elisabetta Gesù rivela la via della gioia.
In primo luogo la via della gioia è in un rapporto personale. Non si guarisce dalla tristezza con un rimedio generale, ma con l’incontro personale. Per Gesù non esistono i numeri, ma i volti e le storie di ciascuno.
Nel saluto riconoscente che Elisabetta rivolge a Maria è proclamata la rivelazione della via della gioia: beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto. Per guarire la tristezza è necessaria una promessa affidabile. Maria conosce l’esultanza perché crede nella promessa iscritta nella sua vocazione.
Maria diventa consolatrice degli afflitti perché incoraggia il cammino della fede: sedes sapientiae, auxilium christianorum, causa nostrae laetitiae.
Poi Gesù radunò alcuni uomini e donne e chiese loro: volete andare per il mondo a guarire la tristezza? Quelli erano incerti, pieni di dubbi e di paure. Allora li rese partecipi della sua gioia, donò loro lo Spirito Consolatore e quelli sperimentarono la consolazione e il desiderio di consolare e sono andati in tutto il mondo a portare la buona notizia ai nonni, ai genitori, ai giovani e ai bambini.
Ecco: alcuni di questi uomini e donne sono arrivati anche in Via Melchiorre Gioia e sono all’opera per guarire la tristezza. Forse sono le suore di Maria Consolatrice, forse sono i docenti, forse sono gli studenti o i genitori. Non so. Certo sono tra noi e seminano la gioia. Siano benedetti.