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Oggi è il tempo di grazia, l’occasione di Dio

XII dopo Pentecoste, CESANO BOSCONE – 19 agosto 2023

19 Agosto 2023

  1. Guai a te, città che perdi l’occasione per accogliere Gesù!

Vivono nell’illusione della stabilità, ma la loro vita è precaria come una barca ormeggiata sulla riva di un’acqua che scorre e scorre e al primo temporale può diventare un fiume in piena che trascina via la barca e i suoi ormeggi.

Vivono nella presunzione di un sapere indiscutibile, ma i loro pensieri sono come una palude di luoghi comuni in cui abitano pensieri velenosi.

Vivono in una sazietà tranquilla, gente che non ha bisogno di nulla e perciò respinge chi viene a offrire l’acqua zampillante per la vita eterna e il pane di vita come uno che disturba.

Così vivevano in Giudea il re Sedecia e i capi di Giuda e i sacerdoti, beffandosi dei messaggeri di Dio e disprezzandole sue parole e coprendo di scherni i suoi profeti; così vivevano ai tempi di Gesù Corazìn, Betsàisa, Cafarnao, le città in cui era avvenuta la maggior parte dei prodigi compiuti da Gesù.

Così siamo tentati di vivere anche noi, illusi di essere al sicuro, con la presunzione di aver già capito tutto, sazi di un pane che non nutre e di una bevanda che inebria senza dissetare.

 

  1. Il tempo può diventare umano.

Gli umani vivono nel tempo e sono esposti alla tentazione di subire il tempo, come una corrente che scorre come una corrente inarrestabile e va, lento, troppo lento o rapido, troppo rapido verso l’inevitabile, verso il morire.

Gli umani sono così indotti a rassegnarsi al declino irresistibile e pensano che essere liberi significhi soltanto di poter fare quello che si vuole tenendosi in equilibrio sulla corrente, e poi, realisticamente, arrendersi alla corrente che trascina via la vita e tutto quello che nella vita si è fatto.

C’è dunque un modo di intendere la vita che considera che l’uomo è vittima del tempo: il tempo scorre e ti porta via, di fa invecchiare, ti fa ammalare e infine di getta nell’abisso.

Gesù invece propone di intendere il tempo in modo umano, cioè come una condizione per praticare la libertà che dà alla vita il volto e la sostanza di essere vocazione.

 

  1. La vita è vocazione: l’annunciazione e l’incontro

Il tempo umano è occasione: il Signore entra nella storia del suo popolo. È l’occasione per il compimento delle promesse di Dio e per entrare nel Regno di Dio. La generazione di Gesù, le città che hanno assistito ai segni compiuti da Gesù hanno perso l’occasione.

Il tempo è occasione: oggi Gesù bussa alla porta, oggi Gesù rivolge il suo invito a seguirlo, oggi puoi decidere di intraprendere la via che Gesù ti indica. Oggi è l’occasione: nessuno sottovaluti il momento che vive, nessuno perda l’occasione per accogliere Gesù!

 

  1. La vita è vocazione: in cammino fino al giorno del giudizio.

Il presente decide la qualità della vita che vogliamo vivere. Non siamo in cammino verso il nulla che rende tutto insensato. Se infatti l’esito inevitabile è la morte senza speranza, che senso ha fare il bene o fare il male? Che senso ha impegnarsi per una impresa buona o per una vita sbagliata, irresponsabile?

Chi accoglie il Signore e decide di seguirlo, vive il tempo come quotidiana fedeltà e speranza tenace: infatti vive la vita come un andare verso l’incontro e la comunione perfetta in cui abita la felicità, la vita di Dio

Il presente e il futuro sono dunque tempi umani se sono vissuti come occasione per decidere e fedeltà nel perseverare. Tutto è grazia, tempo di libertà e responsabilità, tempo di fedeltà e speranza.