Irene Bilei, di Meda, compie 19 anni tra dieci giorni e da qualche settimana ha iniziato filosofia alla Statale di Milano. «Mi sento un po’ spaesata: la sensazione è ancora quella di essere in una fase transitoria. In realtà, già tutto mi emoziona, mi entusiasma, mi incuriosisce. Il distacco da un liceo verso un’università è netto, soprattutto nell’impostazione: il primo più dogmatico, il secondo di libera scelta». L’anno scorso Irene frequentava il liceo classico nella sua città e come tantissimi suoi coetanei doveva prepararsi alla maturità e prendere decisioni importanti per il futuro. «Sono stata in università per sapere qualcosa di più su psicologia, ma nulla di fatto: la ragazza al banchetto non c’era. Mi sono poi trovata a conoscere una studentessa di filosofia: l’entusiasmo che lei mi ha dimostrato è stata la scintilla. Io, che ero partita molto decisa verso una direzione, mi sono trovata a cambiarla».
Irene ha partecipato anche al percorso “Maturità? No panic!”, un percorso di orientamento organizzato dall’Azione Cattolica Studenti in collaborazione con Acli, Pastorale scolastica diocesana, Fuci e Amici dell’Università cattolica. Sabato 22 ottobre si terrà l’incontro iniziale di conoscenza e di introduzione al mondo della scelta dell’università (dalle 16 alle 18.30, in via S. Antonio 5 a Milano). I successivi due incontri, 9 e 23 novembre, si svolgeranno direttamente nelle università che i partecipanti vorranno visitare, accompagnati da studenti e docenti. Il quarto appuntamento sarà il 10 dicembre (ore 16- 18.30, via S. Antonio 5), con la visione e la discussione di un film sul tema della scelta. Il percorso si concluderà con una due giorni l’11 e 12 febbraio 2012: un’ulteriore occasione di incontrare studenti e docenti per riflettere sul tema della scelta e della vocazione a partire dal Vangelo.
«Il percorso “No Panic” – racconta Irene – è stata davvero una bussola: l’incontro con quella ragazza di filosofia e con un docente della Cattolica, sono riusciti a farmi aprire gli occhi. È stata anche utile per gli aspetti tecnici, che ancora adesso mi sfuggono». L’obiettivo del percorso è guardare avanti senza timore e con il coraggio di ascoltare i propri sogni per non andare in panico. «Le mie idee riguardo al futuro – continua Irene – sono un work in progress: di certo, mi piacerebbe fare qualcosa che metta al centro la persona nella sua cultura e nel suo immaginario. Mi ha sempre affascinato anche il modo con cui si trasmette la cultura e la conoscenza: studiare l’antropologia, la mitologia. Un altro progetto potrebbe essere il giornalismo».
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