E se Leonardo da Vinci, con un secolo di anticipo su Galileo Galilei, avesse usato una sorta di “cannocchiale” per studiare il firmamento? L’ipotesi è tutta di dimostrare, in verità, eppure i curatori della nuova esposizione di disegni tratti dal Codice Atlantico, inaugurata nei giorni scorsi all’Ambrosiana, non sembrano escluderla a priori.
La mostra, infatti, dal titolo Il Sole e la Luna: disegni di astronomia e cosmologia, questa volta è dedicata proprio agli studi astronomici di Leonardo, facendoci scoprire così un aspetto meno conosciuto e poco studiato del maestro fiorentino, certamente più noto al grande pubblico come pittore, scultore, ingegnere, scienziato.
La prima illustrazione grafica di Leonardo che riguarda l’astronomia data intorno al 1480. Anche se non è possibile tracciare una precisa linea evolutiva nel suo pensiero astronomico (suoi scritti sono testimoniati soprattutto in età matura, fino all’anno 1514), si può notare come Leonardo ritorni periodicamente intorno ad alcuni temi, soprattutto legati allo studio della luna (come la sua morfologia, la natura della sua luce, la presenza delle acque e delle macchie sulla sua superficie).
I quarantaquattro fogli esposti raffigurano dunque le idee di Leonardo in campo astronomico, le sue ricerche e le osservazioni: dal corso del Sole alla durata del giorno e della notte, dal metodo di misurazione della Terra ai calcoli della distanza tra Terra e Luna. Ma i suoi disegni astronomici più noti sono sicuramente quelli che rappresentano il volto della Luna, dove anche Leonardo, seguendo una tradizione attestata fin dall’antichità, dà un’interpretazione antropomorfica della superficie lunare. Come scrive anche Rodolfo Maffeis, curatore del catalogo della mostra, «l’immagine è a un tempo realistica e misteriosa (…), e racconta un’intima comunicazione fra il suo autore e la Luna».
Non mancano, in questi preziosi fogli del Codice Atlantico, anche altre osservazioni su diversi fenomeni celesti, come la cometa, l’arcobaleno, ma anche l’ottica applicata ai corpi celesti, la sfera del Sole e il calore di suoi raggi. Interessanti sono inoltre i suoi studi sul rapporto fra le maree che, come respiro del mondo, sono paragonati al respiro del polmone dell’uomo. Leonardo osserva poi il comportamento dei gamberi con Luna piena che lo porta a disegnare la Terra con i livelli massimi e minimi di marea. L’esposizione leonardesca si conclude infine con i disegni di cosmografia, tra cui la Carta dell’Italia centrale, la Carta dei laghi lombardi e il Disegno del mar Mediterraneo.
Leonardo, osservatore impegnato e indagatore attento, nei suoi disegni e descrizioni mostra un intimo e profondo legame con il creato. Pur ritenendo anch’egli, secondo le convinzioni del suo tempo, che la Terra fosse posta al centro di altre orbite (sistema tolemaico), con l’affermazione che il Sole ha funzione e dimensioni predominanti Leonardo sembra quasi anticipare alcuni aspetti del sistema ideato dallo scienziato polacco Niccolò Copernico, che per la prima volta nel 1543 ipotizzò la sua “scandalosa” innovazione chiamata “eliocentrismo”.
Gli studi e disegni di quest’esposizione sono divisi in due sezioni: la prima, dedicata al Cosmo, presso la Biblioteca Ambrosiana; la seconda, invece, dedicata alle leggi di natura che agiscono sulla Terra, presso la Sacrestia del Bramante in Santa Maria delle Grazie. La mostra Il Sole e la Luna: disegni di astronomia e cosmologia si potrà visitare fino al prossimo 11 dicembre: si tratta della nona esposizione delle ventiquattro previste, che con cadenza trimestrale, fino al 2015, presenteranno per la prima volta i 1.119 fogli del celebre Codice leonardesco, offrendo così finalmente all’attenzione del pubblico «i manoscritti nascosti nelle tenebre della Biblioteca Ambrosiana», come auspicava già nell’Ottocento Francesco Algarotti. Veneranda Biblioteca detiene il patrimonio di Leonardo più vasto in assoluto per ciò che concerne la sua grafica e che adesso vuole rendere possibile la visione integrale della sua opera.
Le figurazioni di Leonardo, oltre al ragionamento scientifico, ci rimandano ai nostri sentimenti più comuni e alle nostre esperienze più intime. Noi, magari, non abbiamo illustrato le nostre osservazioni della prima volta passata sotto le stelle (aspettando che una di loro cadesse) o della Luna piena (mentre ci abbracciava la persona amata), i ricordi di quei momenti sono rimasti prudentemente disegnati dentro il cuore. Leonardo invece è stato un Genio che si è espresso in un modo diverso: lui, infatti, ha impresso sulla carta le sue emozioni, lasciandoci così un patrimonio formidabile che assolutamente è da vedere.
Per informazioni e prenotazioni, tel. 02.80692248 – www.ambrosiana.it