È uscita oggi, a cura di Centro Ambrosiano, editore ufficiale della Diocesi di Milano, l’Esortazione apostolica post-sinodale di papa Francesco Amoris laetitia con una ampia e articolata prefazione dell’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola (256 pagine, 2,90 euro).
Il Cardinale, che ha partecipato come padre sinodale agli ultimi due Sinodi sulla famiglia – l’assemblea straordinaria (5-19 ottobre 2014) e quella generale (4-25 ottobre 2015) – ricorda nella prefazione «l’articolato percorso» e chiarisce che con l’esortazione apostolica il Papa non intende porci davanti a una «conclusione, ma all’inizio di un affascinante cammino di annuncio del Vangelo, fatto di desiderio di integrazione, discernimento e accompagnamento di tutte le famiglie in qualunque situazione vengano a trovarsi».
Il cardinale Scola ripercorre il testo di papa Francesco evidenziandone i passaggi fondamentali: la famiglia come riflesso della Trinità, il matrimonio come dono, la denuncia dell’individualismo, l’amore e la fecondità, la famiglia come soggetto di evangelizzazione.
L’Arcivescovo di Milano si sofferma anche sul capitolo ottavo dell’Esortazione intitolato “Accompagnare, discernere e integrare la fragilità”, dedicato al rapporto delle famiglie ferite con la vita della Chiesa.
Scrive Scola: «Questo era il punto più atteso del pronunciamento papale. Francesco dà prova della sua forte sensibilità che sa andare al cuore del problema evitando soluzioni preconfezionate.
Il Papa riconosce che nessuno è escluso dalla vita della Chiesa, in qualunque situazione di fragilità o di ferita si sia venuto a trovare.
In questo orizzonte di integrazione, il Papa ribadisce con chiarezza la verità del matrimonio indissolubile nel suo senso cristologico (come segno oggettivo dell’amore di Cristo per la Chiesa) e antropologico (come espressione del desiderio del “per sempre” radicato nel cuore di ogni uomo e di ogni donna). Nel contempo afferma con forza la necessità di un discernimento personalizzato di ogni caso, guidato dal principio da lui definito come gradualità della pastorale.
L’indissolubilità non è un “giogo” e non deve essere presentata come tale. È un dono di Dio in Cristo e nello Spirito in quanto compimento del desiderio costitutivo di ogni amore, quello di durare per sempre, proprio di ogni matrimonio. Essa è offerta alla libertà degli sposi come cammino che sono chiamati a intraprendere quotidianamente.
Consapevole che si tratta di un dono da accogliere mediante un cammino lontano da utopiche perfezioni, il Papa indica alla comunità cristiana e ai pastori il compito ineludibile di integrare, discernere e accompagnare tutti. Sono questi i tre verbi che possono descrivere la cura misericordiosa della Chiesa – il richiamo al Giubileo della Misericordia è la chiave di lettura dell’Esortazione – per tutti gli uomini e donne e, in particolare, per i suoi figli che vivono la dolorosa esperienza di una famiglia ferita».
Per approfondire l’insegnamento di Papa Francesco il cardinale Scola propone un esercizio: «Sottolineare le volte in cui il testo fa riferimento alla necessità di un cammino e al compito di accompagnare. Al servizio di questo accompagnamento lungo il cammino, espressione di una pastorale misericordiosa, si deve intraprendere un itinerario di accompagnamento e di discernimento che orienta questi fedeli alla presa di coscienza della loro situazione davanti a Dio».