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Riflessione

La vita consacrata
davanti a cambiamenti e sfide

Le condizioni necessarie per custodire, rispettare e promuovere ogni diverso carisma all’interno della realtà della Chiesa locale

di monsignor Luigi STUCCHI Vicario episcopale per le religiose

27 Novembre 2014

Dentro la complessità del momento che stiamo attraversando come Chiesa e come società sta certamente la grande risorsa della vita consacrata come tale in tutte le forme in cui ci si manifesta e ci viene donata. Forme antiche e nuove, forme che sembrano venir meno col passare degli anni e altre che ci sorprendono per nuove forme di fecondità dello Spirito del Signore.

Non possiamo né vogliamo scoraggiarci, ma neanche esaltarci. Al centro stanno le domande per comprendere che cosa vuole dirci il Signore con queste trasformazioni. Qualche esempio e qualche sfida.

Una congregazione nata due secoli fa si è sviluppata nel tempo fiorendo anche in Paesi lontani. Negli ultimi sei anni ha registrato in Italia una diminuzione di membri pari all’aumento degli stessi registrato in Paesi lontani. È come se il futuro cambiasse direzione.Ma la formazione come deve rispondere a questo cambiamento? In diverse parrocchie viene meno la presenza fisica o direttamente apostolica della vita consacrata e sembrano invece essere a portata di mano nuove Congregazioni provenienti da altri continenti, Asia con India e Birmania, Africa con Nigeria, Congo e Camerun.Basta realizzare una sostituzione? Certamente no, perché lo stesso carisma fiorente in una condizione particolare per diventare significativo e operante in una condizione profondamente diversa, dal punto di vista culturale e pastorale, ha bisogno di persone che interpretino la situazione stessa, oltre che saperne già la lingua e avere una adeguata specifica formazione in vista di un passaggio così impegnativo.

Per favorire tutto questo è necessario che la Chiesa locale si coinvolga direttamente accompagnando questi passaggi e questi scambi nella verifica dei carismi stessi e delle condizioni di vita e di servizio della presenza della vita consacrata e della vita specificamente religiosa. Le forme e le modalità con cui la Chiesa locale accompagna queste trasformazioni vanno dal dialogo alla verifica, attraverso il servizio del Vicariato per la vita consacrata che si avvale della competenza dell’Avvocatura e dell’Ufficio Amministrativo ai fini di una convenzione corretta perché convincente e congrua.

Anche questo è un iter e un servizio alla trasparenza e alla comunione ecclesiale e quindi, senza alcun dubbio anche se con qualche fatica, è la condizione necessaria per custodire, rispettare e promuovere la vita consacrata e ogni diverso carisma per il bene della vita consacrata, di ogni singolo carisma e quindi della Chiesa tutta intera.